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Passerina, vitigno di confine

9 Luglio 2019 Roger Sesto
Passerina, vitigno di confine

Varietà d’origine adriatica, la Passerina regge bene intemperie e malattie, garantendo buona costanza qualitativa e copiose rese. Diffusa nel Piceno, è contemplata in purezza nell’apposita Docg Offida. Presente anche nel Teramano, è qui tutelata dalla Doc Controguerra.

Il suo grande grappolo ha acini grossi, dalla spessa buccia giallo-ambra; matura tardivamente, a fine settembre. Bacca versatile, ben si presta alla spumantizzazione, di solito col Metodo Charmat. Ma vi è almeno un produttore che ha osato il Metodo Classico: Centanni di Montefiore dell’Aso (Ascoli Piceno). «La Doc Terre di Offida prevede la versione metodo classico della Passerina, con un minimo di permanenza sui lieviti di 9 mesi. Siamo stati i primi», sottolinea Giacomo Centanni, «a buttarci su questa tipologia. Feci delle sperimentazioni per la mia tesi di laurea, ottenendo risultati impressionanti, pertanto abbiamo deciso di vararne una versione da porre in commercio».

Vendemmia della Passerina

Come nasce il Metodo Classico di Centanni

Il Terre di Offida Passerina Spumante Metodo Classico Doc sosta sui lieviti per 24 mesi. Ne scaturisce una bollicina di aspetto cristallino, con riflessi giallo dorati; dagli intensi profumi floreali e i tipici sentori di mentuccia, lime e biancospino; al sorso presenta una generosa acidità, con una carbonica cremosa che armonizza il gusto e promuove una lunga persistenza.

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