In Italia

In Italia

Rinasce il vino dell’isola di Palmaria

19 Settembre 2019 Civiltà del bere
Rinasce il vino dell’isola di Palmaria

Appena mille bottiglie dall’unico vigneto dell’isola di Palmaria, che sorge di fronte a Portovenere (La Spezia). Nasce così Parmarea, un bianco prodotto dalla cantina Possa in partnership con il Grand Hotel Portovenere

L’isola di Palmaria, la più grande dell’arcipelago spezzino, ha un territorio prettamente boschivo e di macchia mediterranea. Eccezion fatta per un un vigneto di circa mezzo ettaro, un gioiello nascosto nel cuore dell’isola. Da qui nasce la produzione limitatissima – circa mille bottiglie – del bianco Parmarea, frutto della collaborazione fra il Grand Hotel Portovenere e la cantina Possa di Riomaggiore (La Spezia).

Vermentino, Albarola e Trebbiano dalla Palmaria

La nuova etichetta, unico vino prodotto sull’isola, si chiama Parmaea ed è un bianco ottenuto da uve Vermentino (60%), Albarola (20%) e Trebbiano (20%). In cantina, dopo 24 ore di macerazione sulle bucce, fa un passaggio in acciaio, due sfecciature nell’arco del primo mese e poi riposa sulle fecce fino all’imbottigliamento. «Il Parmaea fa fermentazione spontanea», spiega il produttore, Heydi Bonanini.«Non viene né filtrato, né chiarificato». Il vigneto da cui deriva questa selezione è di 6 mila metri quadrati, da un posizione esposta a nord e a un’altezza di 35-40 metri sul livello del mare.

Il ristorante del Grand Hotel Portovenere

Un vino unico e una location d’eccezione

Insieme alla cantina Possa, il Grand Hotel Portovenere partecipa attivamente al progetto di riscoperta del vino di Palmaria. La struttura è nata nel 2014 a seguito della ristrutturazione di un antico convento del XV secolo, e oggi è l’unico hotel 5 stelle dell’area delle Cinque Terre. L’albergo sorge proprio di fronte all’isola Palmaria. La produzione del Parmaea viene acquistata proprio dal Grand Hotel e promossa dal ristorante Palmaria sulla terrazza panoramica, con vista sul borgo marinaro di Porto Venere, meta di un turismo particolarmente attento alle tipicità locali, valorizzate e reinterpretate dallo chef Massimiliano Volonterio.

Carbonara di muscoli di La Spezia

In Italia

Il ritorno di Fonzone all’Enoluogo. Alla scoperta dei molti volti del Fiano

In soli 20 anni, la Cantina irpina ha conquistato il pubblico e […]

Leggi tutto

Ottavia Vistarino lancia la Réserve des Amis e il Wine Club per gli amici-estimatori

Dalla Casa del Pinot nero in Oltrepò Pavese un nuovo progetto “per […]

Leggi tutto

Addio al principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi Altemps, produttore appassionato della Tenuta di Fiorano

L’imprenditore, titolare della proprietà a ridosso dell’Appia Antica dove è nato uno […]

Leggi tutto

Cantina San Michele Appiano: Appius 2021 è figlio di un’annata difficile, ma dal gran potenziale

Presentata la 12^ edizione della celebre cuvée pensata da Hans Terzer e […]

Leggi tutto

Benvenuta Aminta, la nuova tenuta di Andrea Cecchi a Montalcino

Hanno debuttato a Milano i primi due vini, Rosso e Brunello di […]

Leggi tutto

Citra: Caroso 50°, autentica espressione d’Abruzzo

La cooperativa che riunisce 3.000 famiglie di viticoltori del territorio festeggia il […]

Leggi tutto

Tutto quello che c’è da sapere sul Kerner (incluso il legame sempre più stretto con l’Alto Adige)

Nasce dall’incrocio genetico tra Schiava grossa e Riesling, effettuato in Germania nel […]

Leggi tutto

Franz Pardatscher è il nuovo presidente di Cantina Colterenzio

Cambio ai vertici della Cantina Colterenzio. Dopo 18 anni di onorato servizio, […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati