In Italia

In Italia

Panizzi: volano della rinascita della Vernaccia

5 Giugno 2012 Roger Sesto
Annate storiche di vini mitici (15): Toscana II parte Fu nel 1989 che il compianto Giovanni Panizzi commercializzò la sua prima bottiglia di Vernaccia di San Gimignano. Da allora l’azienda ha continuato la sua ascesa, divenendo fra le più interessanti interpreti di questo storico bianco toscano. Nel 2008 la Cantina è stata acquisita dalla Società Agricola Panizzi, facente capo a Simone Niccolai, portando la realtà a contare – in San Gimignano –su circa 70 ettari vitati (per 300.000 bottiglie prodotte), oltre ad altre acquisizioni in Montalcino. VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO - Chiediamo a Niccolai che tipo di scelte stanno alla base soprattutto della Vernaccia di San Gimignano, celebre per la sua complessità, finezza e longevità. Ci risponde: «La nostra attenzione parte dalla vigna, stando ben attenti a selezionare le uve migliori, con un adeguato livello di acidità; non ci interessa produrre vini di pronta beva, se poi decadono dopo pochissimi anni dalla vendemmia». Ma come fate a rendere così durevole un vino/vitigno famoso non certo per la sua capacità evolutiva, chiediamo. Precisa: «Oltre alla già citata cura nella scelta vendemmiale delle uve migliori, dal punto di vista soprattutto dell’acidità e maturità, abbiamo adottato dei rigidi protocolli di vinificazione in cantina. Possediamo un archivio storico di vecchie annate per studiarne l’ evoluzione, la longevità assoluta e capire le effettive potenzialità del vitigno». LE ANNATE MIGLIORI - Sappiamo che producete diverse etichette di Vernaccia di San Gimignano, fra cui anche una Riserva; quali sono quelle che ritenete più interessanti da monitorare nel tempo, e quali le annate più intriganti, domandiamo. E la risposta è la seguente: «Per quanto concerne la versione base ci piace ricordare la 1991, che seguita a mantenersi fresca, elegante, vivace e di profonda mineralità, così come la 1997, altra edizione molto interessante. Quanto alla Riserva, stupefacente fu la 1995, sontuosa, complessa, persistente, ancora in perfetto stato evolutivo. Ma siamo molto legati anche alla Riserva 1998, che fu la prima Vernaccia di San Gimignano, ma possiamo dire il primo bianco toscano in assoluto, ad aver ottenuto prestigiosi riconoscimenti».

In Italia

Cadgal, l’altra faccia del Moscato d’Asti

Alessandro Varagnolo, che guida la Cantina piemontese dal 2023, mira a dare […]

Leggi tutto

VinoVip al Forte: alla 3^ edizione del summit riflettori puntati sui grandi bianchi e sui giovani

La biennale “marittima” di Civiltà del bere si è svolta l’8-9 giugno […]

Leggi tutto

9 Morellino del Cuore + 1 di vecchia annata

I 10 campioni di Tenuta Agostinetto, Poggioargentiera, Cantina Vignaioli del Morellino di […]

Leggi tutto

La linea Ritratti di La-Vis si rinnova

Rinasce la storica gamma della Cantina trentina che comprende Sauvignon, Chardonnay, Gewürztraminer, […]

Leggi tutto

Monteverro all’Enoluogo: il grand vin bordolese-mediterraneo sfida il tempo

Il salotto milanese di Civiltà del bere ha ospitato una verticale di […]

Leggi tutto

Il futuro del Cannonau è giovane

Non solo rosso, ma anche spumante, rosato, passito e liquoroso. È quanto […]

Leggi tutto

Breve giro in Calabria, tra pionieri ed emergenti

Durante il Vinitaly abbiamo incontrato cinque imprenditori, dalle storie molto diverse, che […]

Leggi tutto

Il Ludwig di Elena Walch è il miglior Pinot nero d’Italia

Seguono a stretto giro la Riserva Burgum Novum di Castelfeder e la […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati