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Paillard Blanc de Blancs 2012 in anteprima

18 Settembre 2020 Alessandro Torcoli
Paillard Blanc de Blancs 2012 in anteprima

Alice Paillard presenta il nuovo Blanc de Blancs della Maison. Uno Champagne che la rappresenta, forte e gentile nello stesso tempo. Il bouquet è ampio, in bocca è fresco e persistente. L’etichetta è un’opera dell’artista giapponese Takehiko Sugawara dal titolo “dove la forza sposa la grazia”.

Primo incontro reale (cioè non digitale) a Milano: un manipolo di degustatori è stato convocato al 21WOL (che sta per “way of living”), nuovo luogo di ospitalità e co-working in zona Città Studi, dalla Maison Bruno Paillard e in particolare da Alice Paillard, che ormai è decisamente subentrata a papà Bruno nelle attività azienda, comprese molte scelte tecniche. L’occasione è stata il debutto del millesimo 2012 dell’apprezzato Blanc de Blancs Paillard, una lunga attesa dunque dopo la precedente versione targata 2006.

Uno Champagne che racconta chi lo ha creato

Sette anni circa sui lieviti, 3 grammi/litro di residuo zuccherino, cioè molto basso, questo importante Champagne rispecchia Alice, che lo descrive con passione ed eleganza: bollicine fini e molto persistenti, unisce nerbo, decisione e grazia. Ancora molto chiuso al naso, si sente al palato una potenza non comune.

Sorprende al naso e in bocca

Le principali note olfattive ricordano la nocciola, mela verde, alchechengi, agrume, verbena con tocco di pepe bianco. Tutto molto delicato. Man mano che si apre nella flûte (e ancor più nel calice ampio in stile Borgogna bianco, come abbiamo testato paragonando i due bicchieri) emergono note di crema e limone candito. In bocca, la potenza è accompagnata da una freschezza molto pronunciata e da percezioni agrumate e ancora verdi di limone e pompelmo. Stupefacente la persistenza al gusto. Molto secco, si ricorda per la sapidità conclusiva.

La forza gentile che esplode nel calice

La composizione è esemplare, e le uve di Chardonnay provengono da due Grands Crus di chiara fama (proprio per la verticalità e la potenza delle loro uve): Mesnil-sur-Oger (per 2/3) e Oger. Il 20% vinifica in barrique. La dualità di forza e gentilezza dello Champagne è stato anche il motivo proposto all’artista Takehiko Sugawara “dove la forza sposa la grazia”. La sua opera, tecnica mista su carta giapponese, prenderà posto nella galleria dei millesimati a Reims.

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