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Oseleta ritrovata grazie a Masi Agricola

30 Gennaio 2019 Roger Sesto
Oseleta ritrovata grazie a Masi Agricola

L’Oseleta è un’antica varietà autoctona veronese abbandonata per la sua poca resa e riscoperta da Masi Agricola negli anni Ottanta.

In quel periodo Sandro Boscaini ebbe la fortuna di assaggiare, da un piccolo produttore di Pescantina (Valpolicella meridionale), un rosso dell’importanza dell’Amarone che lo impressionò. Il contadino gli disse di produrne poche centinaia di bottiglie da quattro viti centenarie a piede franco. Le piante erano d’identità ignota ma originali per la piccola dimensione dei grappoli, per la loro maturazione tardiva, per una produttività ridotta e per l’alta acidità e tannicità, capaci di generare vini dal colore impenetrabile.

Rinata grazie alla passione di Sandro Boscaini

Boscaini sottopose all’Istituto sperimentale per la viticoltura di Conegliano Veneto quest’uva, che venne individuata come l’antica Oseleta, ritenuta estinta. Conscio dell’importanza di recuperare con questo vitigno un tassello dell’antico patrimonio viticolo veneto, Sandro ottenne nel 1985 la possibilità di impiantare i primi 2 ettari di Oseleta. Solo nel 2000 essa venne reinserita nel Registro nazionale delle varietà, e nel 2003 comparve nei disciplinari di Valpolicella e Amarone.

Sandro Boscaini

Osar, Oseleta in purezza

Oggi questa cultivar rappresenta per l’enologia veronese, e persino internazionale, un interessante nuovo elemento di biodiversità. Vari i vini di Masi che hanno beneficiato dell’aggiunta di Oseleta, ma è con Osar, Veronese Igt – creato nel 1995 e dal 2000 vinificato in purezza – che quest’ultima ha avuto la possibilità di esprimersi in tutta la sua complessità.

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