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Ornellaia 2014 Vendemmia d’Artista. L’Essenza di Neto

10 Febbraio 2017 Elena Erlicher
Ornellaia 2014 L’Essenza interpretato dall’artista brasiliano Ernesto Neto è stato presentato ieri 9 febbraio nella sede di Sotheby’s di palazzo Serbelloni a Milano. Per la nona edizione del progetto Vendemmia d’Artista, la tenuta di Bolgheri ha invitato Neto a creare un’opera d’arte site specific nella Cantina, ancora in fase di elaborazione, e una serie di 111 bottiglie di Ornellaia 2014 Vendemmia d'Artista in grande formato: 100 doppie Magnum, 10 Imperiali e una Salmanazar (rispettivamente 3, 6 e 9 litri).

All'asta il 27 aprile

Nove lotti, che includono le speciali bottiglie, saranno battuti all’asta il 27 aprile con Jamie Ritchie, ceo e presidente Sotheby’s America e Asia, destinando i fondi al Guggenheim di New York. Ernesto Neto firma anche un’edizione speciale della classica bottiglia da 0,75 litri di Ornellaia: ogni cassa da legno da sei bottiglie ne comprenderà una.

Il progetto di Ornellaia 2014 Vendemmia d’Artista

«Nato nel 2009», dice Giovanni Geddes da Filicaja, amministratore delegato di Ornellaia, «il progetto Ornellaia Vendemmia d’Artista coinvolge ogni anno un artista contemporaneo di fama internazionale per interpretare il carattere unico di ogni singola vendemmia e farla conoscere al mondo. In otto edizioni abbiamo raccolto e donato oltre 1 milione di euro a fondazioni e musei di tutto il mondo: quest’anno vorremmo superare il traguardo di 1,5 milioni».

L'artista: Ernesto Neto

Ernesto Neto realizza grandi installazioni utilizzando materia organica e da due anni collabora con la tribù Huni Kuin dell’Amazzonia. Quest’anno sarà anche presente con una sua opera alla Biennale di Venezia. «Per Ornellaia 2014 L’Essenza, il tema che secondo noi caratterizza questa particolare annata», continua Geddes da Filicaja, «Neto ha realizzato per la bottiglia da 0,75 un’etichetta con un segno che ricorda un seme, idea semplice, iniziale e generativa che ha poi dato il via a tutte le altre edizioni speciali».

Tempo, natura, essenza

Spiega l’artista: «Ogni cosa è scultura per me e le piante hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nella mia arte. Il vino è il succo segreto che nasce dalle piante, e da un ambiente oscuro (la terra) conduce alla luce. Il vino è lento, come la natura è lenta. Ho elaborato il concetto di tempo e pensato a un inizio e a una fine che potessero alla fine coincidere nell’essenza. Così sono nate le bottiglie speciali di Ornellaia 2014, che mi sono rappresentato come un re (la Salmanazar), una regina (l’Imperiale) e un bambino (il doppio Magnum). Sono rivestiti da mantelli che li proteggono e hanno copricapi, che rappresentano le teste. Il re e la regina si devono prendere cura (take care) del bambino».

Come una comunità

Questo concetto traslato nella comunità (e anche considerando il numero di bottiglie prodotte) diventa: un re (la Salmanazar), dieci Signori (le Imperiali) e il popolo (100 doppie Magnum), illustrando l’equilibrio della comunità stessa, dove la gerarchia è essenziale per poter vivere in armonia all’interno di un gruppo e «dove un governo deve provvedere alla cura, alla sicurezza e all’aiuto di ogni famiglia», conclude Neto.

La vendemmia 2014

«L’Essenza, il concetto scelto per l’annata 2014», dice Axel Heinz, enologo e direttore di Ornellaia, «richiama il concetto francese di terroir. Quando si è di fronte a un’annata difficile come la 2014, bisogna arrivare a esplorarne l’essenza attraverso un lavoro di selezione estrema e disciplina. Il 2014 sarà ricordato in Toscana per aver avuto un andamento insolito, con un inverno caldo e piovoso, una primavera mite e secca, un luglio nella media e un agosto freddo e piovoso. A settembre e ottobre le condizioni sono cambiate e diventate perfette per la maturazione delle uve. Il lavoro in vigna e in cantina è stato tanto, ma ha dato un vino dai tannini setosi e raffinati. In sintesi, abbiamo tolto il superfluo per far esprimere il vero Ornellaia».

L'essenza del made in Italy secondo il Censis

Per l’occasione è stata anche presentata la ricerca del CensisL’emozione come essenza del made in Italy”. I ricercatori hanno analizzato lo stile di vita italiano, le emozioni e i valori insiti nel prodotto come i tre fattori che generano l’idea diffusa di italianità. Secondo l’istituto di ricerca, “l’incidenza delle emozioni” potrebbe arrivare addirittura a determinare un aumento del 15% del fatturato aziendale, incrementando la fetta di mercato del made in Italy di circa 90 milioni di potenziali nuovi clienti e di 4-5 miliardi di euro l’anno.

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