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Oiv: il futuro del mercato globale in cinque punti

10 Febbraio 2015 Civiltà del bere
La globalizzazione dei consumi e il costante aumento dei Paesi produttori spingono il commercio vinicolo in direzione internazionale. E generano nuove sfide per organismi come l’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin, che deve regolamentare il settore favorendo una concorrenza leale fra nazioni e tutelando i consumatori (in foto, il direttore generale dell'Oiv Jean-Marie Aurand con il vicepresidente Yves Bénard). In questa prospettiva va letto il nuovo piano strategico quinquennale dell’Oiv, che delinea cinque concetti chiave per le attività fino al 2019. SOSTENIBILITÀ – Il cambiamento climatico va affrontato proteggendo l’ambiente e ottimizzando l’uso delle risorse naturali.Saranno vagliati diversi metodi di produzione sostenibile in vigna e in cantina, analizzandone anche l’efficacia economica. AUTENTICITÀ – L’obiettivo sarà definire categorie sempre più puntuali dei prodotti vitivinicoli, regolamentare una serie di buone pratiche enologiche e promuovere metodi di analisi che consentano il riconoscimento dell’autenticità dei prodotti. ANALISI STATISTICA – L’Oiv sta sviluppando dei sistemi di scambio di dati e di analisi statistica per comprendere meglio le dinamiche dei mercati internazionali, ipotizzando su questa base l’evoluzione di nuove tendenze. TUTELA DEL CONSUMATORE – La sicurezza sanitaria e gli aspetti fisiologici, nutrizionali e socio-comportamentali legati al consumo dei prodotti vitivinicoli sono sotto osservazione scientifica, soprattutto nel caso di tecnologie innovative. Altri temi caldi per la sicurezza del consumatore sono la tracciabilità del vino e l’etichettatura. COOPERAZIONE INTERNAZIONALE - In quanto organismo intergovernativo, l’Oiv stimola la partecipazione ai propri lavori da parte dei 46 Stati membri e degli osservatori, agevolando la produzione scientifica. L’obiettivo è incentivare il dialogo internazionale.

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