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Occhio alla Cina. E a Changyu!

3 Aprile 2013 Civiltà del bere
Forse non tutti sanno che in Cina esistono realtà vitivinicole dalle dimensioni inimmaginabili tenendo conto dei nostri standard. Ad esempio, alla ProWein, abbiamo conosciuto da vicino Changyu, una cantina attiva dal 1892, la più antica e grande del Paese, ben 20 mila ettari. Numeri che fanno girare la testa, come questi altri: 29 centri di logistica, 35 compagnie di vendita, 649 città con uffici di vendita, 3.700 agenti, 5.300 distributori e 6.200 adetti alla promozione. Detto questo vien da pensare a quanto sarà lontano il giorno in cui queste etichette potrebbero arrivare sulle nostre tavole. Forse non troppo, vista la qualità già raggiunta oggi da alcune di loro, come ad esempio gli eccellenti Icewine (Golden Diamond, Blue Diamond e Black Diamond) che i cinesi riescono addirittura a vendere sul mercato austriaco e inglese (leggi anche Chateau Changyu, il vino cinese "si insedia" in Inghilterra). "Changyu was recognized as top 19 the most valuable chinese brands" e "Changyu won top 50 world's most admired wine brands", erano le frasi usate per vestire la grafica dello stand della Cantina a Duesseldorf. Che, tradotto, significa, teniamo d'occhio la Cina e Changyu!  

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