In Italia In Italia Jessica Bordoni

10 nuovi vini bianchi per l’estate

10 nuovi vini bianchi per l’estate

Siete in cerca di novità da degustare nei mesi estivi? Ecco una selezione di vini bianchi italiani alla loro prima uscita sul mercato. Dall’Alto Adige alla Sicilia, 10 referenze originali, tra monovitigni, blend, uve autoctone, internazionali e piwi.

Sono tante le Cantine che hanno approfittato dello stop imposto dalla pandemia per progettare nuove etichette o rivisitare referenze storiche. Qui trovate una selezione di vini bianchi fermi al loro debutto assoluto sul mercato. Inutile dire che sono perfetti (anche) per il periodo estivo.

Cantina Kurtatsch – Gewürztraminer Arenis, Alto Adige Doc 2020

Non c’è due senza tre. Dopo lo Chardonnay Caliz e il blend di Merlot e Cabernet Curtis, la linea Selection dell’altoatesina Cantina Kurtatsch si arricchisce del Gewürztraminer Arenis. Le vigne crescono a 300-400 metri nella zona tra Cortaccia e Termeno, e il nome fa riferimento all’arenaria rossa, che conferisce ai terreni la loro particolare colorazione rossastra Macerazione a freddo in pressa, fermentazione in acciaio inox e lungo affinamento sulle fecce fini. Bouquet articolato di rosa, gelsomino, litchi e spezie dolci. La ricchezza aromatica è sostenuta da un nervo minerale e una persistente freschezza.

I Feudi di Romans – Fysi, Venezia Giulia Bianco Igt 2020

Un progetto green oriented, nato dalla collaborazione tra l’azienda friulana I Feudi di Romans e l’agronomo Giovanni Bigot (dell’indice Bigot abbiamo già parlato qui) ha portato alla nascita di Fysi, vino biologico e “bioresistente”. Si tratta infatti di un blend di tre uve piwi: Rytos e Kretos (della famiglia del Sauvignon) e Soreli (della famiglia del Tocai). Vinificazioni separate con breve macerazione a freddo, fermentazione in acciaio e sosta sui lieviti di alcuni mesi. Vino di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, profumo di fiori bianchi e note tropicali. In bocca è fresco, agile, di grande piacevolezza aromatica.

Le Manzane – Pinot grigio, Delle Venezie Doc 2020

Non solo bollicine per Le Manzane, dinamica Cantina di San Pietro di Feletto, nel cuore delle colline del Prosecco Superiore. Accanto al restyling grafico della linea degli autoctoni, la famiglia Balbinot presenta un nuovo Pinot grigio dai piacevoli riflessi ramati, frutto di una delicata macerazione. Naso raffinato e floreale di glicine, gelsomino, poi frutta a polpa gialla; il palato è morbido e avvolgente. Un vino insieme tradizionale e moderno.

Famiglia Olivini – Explorer, Benaco Bresciano Igt 2018

La gardesana Famiglia Olivini ha messo a punto Explorer un bianco originale da uve Incrocio Manzoni e Trebbiano di Lugana. Dopo la criomacerazione, l’affinamento avviene in acciaio e barrique (per il 40% della massa) per donare maggiore complessità. All’assaggio, con l’annata 2018, Explorer si fa notare per il naso balsamico di salvia, seguito da note di albicocca matura, frutta gialla e pietra focaia sullo sfondo. L’acidità fa da contraltare a una bocca gradevolmente voluminosa.

Tenuta Sanoner – Aetos, Toscana Bianco Igt 2020

Nuovo vino biologico e biodinamico per la Tenuta Sanoner, in Val d’Orcia. È l’Aetos, Toscana Bianco Igt da uve Greco con una piccola aggiunta di Chardonnay.
La fermentazione, ad opera di lieviti indigeni, avviene in tini di acciaio inox a temperatura controllata. Poi il vino continua il suo viaggio, sempre in acciaio, per circa 5 mesi sulle fecce fini.Un bianco elegante e aromatico, leggiadro nella trama, sapido nel finale.

Poggio al Tesoro – Sondraia, Costa Toscana Bianco Igt 2019

L’ultimo nato di Poggio al Tesoro, la tenuta bolgherese della famiglia Allegrini, si chiama Sondraia Bianco. Si tratta di un Viognier in purezza, lanciato sul mercato in una limited edition di 2.750 bottiglie. La fermentazione avviene per il 50% della massa in tini di acciaio, per il 20% in anfore di terracotta e il resto in botti di rovere francese, dove il vino sosta fino ad agosto dell’anno successivo alla vendemmia.
Profilo ricercato e versatile, per un bianco di fragrante sapidità e dal carattere mediterraneo.

Ruffino – Aqua di Venus, Toscana Bianco Igt 2020

Aqua di Venus è la linea che la Casa vinicola Ruffino ha dedicato all’arte e alla femminilità. Lanciata nel 2020 con il rosato, quest’anno si arricchisce di un bianco che esprime il carattere deciso e seducente della Costa maremmana. Il blend non può che essere a base Vermentino, con una quota di Chardonnay, che conferisce ampiezza, e Sangiovese (vinificato in bianco), che accresce la struttura. Naso di frutta a polpa bianca e agrumi, su sfondo di salvia, rosmarino e pietra focaia. In bocca sapidità, corpo e morbidezza. Nota di merito al packaging ispirato alla Nascita di Venere di Sandro Botticelli, con la texture di vetro della bottiglia che riprende i tratti della conchiglia da cui nasce la dea.

Fattoria Mantellassi – Vegoia, Maremma Toscana Ansonica Doc 2020

Vegoia è il nome di una ninfa della mitologia etrusca, raffigurata come una giovane donna alata con una spiga nella mano. A lei è dedicato il nuovo bianco da uve 100% Ansonica della Fattoria Mantellassi di Magliano in Toscana. La vinificazione prevede una fermentazione di oltre 40 giorni in acciaio con successivo riposo di sue mesi sulle fecce fini. Il risultato è un vino fresco, fruttato, agrumato. Di spensierata bevibilità.

Scacciadiavoli – Spoleto Trebbiano Spoletino Doc 2019

La Cantina Scacciadiavoli, di proprietà della famiglia Pambuffetti, lancia il suo Trebbiano Spoletino in purezza, in uscita con l’annata 2019. Si tratta di un’antica varietà a bacca bianca, recentemente riscoperta e portata alla ribalta da un gruppo di aziende umbre. Scacciadiavoli ha scelto di vinificarlo in anfora, con successivo affinamento in anfora e botti di legno non tostato per 9 mesi, poi 9 in bottiglia. Di colore giallo paglierino con lievi riflessi dorati, ha un naso agrumato, di frutta fresca, paprica e pepe bianco. In bocca è fresco, ampio e persitente.

CVA Canicattì – 1934, Sicilia Doc 2020

La cooperativa vinicola siciliana CVA Canicattì propone 1934, un elegante blend di uve Grillo e Chardonnay allevate nei vigneti che circondano il Parco Archeologico della Valle dei Templi, in provincia di Agrigento. Il nome omaggia il grande scrittore e drammaturgo siciliano Luigi Pirandello, che proprio nel 1934 fu insignito del Premio Nobel alla Letteratura. Avvolgente, ampio, con un finale piacevolmente salino.

Foto di apertura: S. Buissinne – Pixabay

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© Riproduzione riservata - 27/07/2021

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