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Nasce Vigne Olcru. Focus: Pinot nero d’Oltrepo

14 Ottobre 2013 Elena Erlicher
Ventinove ettari nell’Oltrepo Pavese, e precisamente nella valle del torrente Versa, il professor Leonardo Valenti dell’Università di Milano come enologo consulente, un progetto di sperimentazione già ben avviato con lo stesso ateneo, un’area didattica per la formazione di professionisti e studenti e una struttura avveniristica a impatto zero, costruita dall’architetto Cecilia Olivieri e inaugurata il 12 ottobre a Santa Maria della Versa (Pavia). I fratelli Massimiliano e Matteo Brambilla stanno facendo tutti i passi per portare la loro neonata azienda Vigne Olcru a imboccare una strada di futuri successi… a partire dalla scelta del nome: OL- riferito a Oltrepo e -CRU dedicato sia alla varietà principe della produzione aziendale, il Pinot nero (Metodo Classico e vinificato in rosso), sia all’antico vitigno autoctono Cruà. IL LEGAME CON IL TERRITORIO - I vigneti di proprietà dell'azienda si trovano nei comuni di Santa Maria della Versa, Montecalvo Versiggia, Montescano e Ruino. Le varietà allevate, oltre al Pinot nero, sono quelle tipiche della zona, come Croatina, Barbera, Moscato, Malvasia e anche Chardonnay. «La cantina è stata costruita all’interno di una collina sbancata», ci ha detto Matteo Brambilla, che segue la parte commerciale dell'azienda, affiancato dal fratello Massimiliano per la parte tecnica (i due si occupano insieme anche del marketing), «ed è perfettamente integrata nel territorio. L’Oltrepo Pavese è un luogo straordinario e noi vogliamo produrre un vino rappresentativo nel mondo di questa zona». IL PINOT NERO E I PROGETTI SPERIMENTALI - «Intendiamo anche allestire un’area didattica, la Olcru Academy», ha spiegato Massimiliano, che si occupa della parte tecnica, «con un vigneto sperimentale per mostrare ad agronomi, enotecnici, sommelier e studenti la fasi di sviluppo e di maturazione del Pinot nero e di altre varietà, anche antiche. Per noi il futuro è nella formazione». Ci sono anche un’area dedicata alle microvinificazioni di Pinot nero e una barricaia sperimentale dove si testa l’evoluzione del vino in legni provenienti da tutto il mondo. METODO CLASSICO DI 20-30 ANNI - E come chicca finale, siamo entrati nel caveau che contiene la collezione privata dell’azienda: «Mille jeroboam di Pinot nero Metodo Classico provenienti da una storica Cantina della zona che vanno dall’annata 1985 alla 1995», ha continuato Massimiliano. «Le abbiamo assaggiate e sono risultate davvero sorprendenti. All’Expo 2015 ci presenteremo con un Pinot nero di 30 anni! E abbiamo iniziato anche noi a costruire la nostra “collezione” aziendale. Siamo una realtà appena nata ma desideriamo stabilire un forte legame con le tradizioni del territorio». 9 ETICHETTE - La gamma si compone di tre Metodo Classico Millesimati: Verve e il rosé Victoria (Pinot nero 100%), Virtus (Pinot nero 85%, Cardonnay 15%); un Pinot nero vinificato in rosso, il Coppiere nero; il Rosso dell’Oltrepo Antico Tralcio e il Bonarda Buccia Rossa; lo Chardonnay Gotha Divino e il Moscato Prestigio Italiano; infine il Malvasia Passito Incanto, che riposa ancora in barrique. Nel 2012 sono state prodotte 46.000 bottiglie, ma quest’anno raggiungeranno le 100.000. L’HOSPITALITY - «Sopra alla cantina», ha concluso Matteo, «è stata costruita un’elegante struttura ricettiva composta  da 5 camere, una piscina, una sala conferenze per cento persone, un bar, un’area degustazioni, uno shop e uno spazio con vista mozzafiato sui vigneti per feste ed eventi».

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