Mendoza – Quasi in diretta dall’Argentina Wine Awards – I parte

Mendoza – Quasi in diretta dall’Argentina Wine Awards – I parte

17 febbraio – Dodici ore seduto, alla fine le senti. Eccoci a Buenos Aires. Interminabile coda all'”aduana” o customs che dir si voglia. Mi attende una giornata di passaggio in un hotel nei pressi dell’altro aeroporto, quello riservato ai voli interni. Alle nove di stasera sarò a Mendoza, all’ombra della portentosa Aconcagua, 6.960 metri.

Puerto Madero a Buenos Aires (foto E. Tucci)

IN VIAGGIO PER MENDOZA – All’uscita mi aspetta l’autista Ernesto, gentile ed entusiasta del suo Paese. Dai 6 gradi di Milano, all’aria condizionata degli aeroporti, ai 24°C di qui, sembra di entrare in un altro mondo, essendo in effetti un’altra stagione, verano, che terminerà il 21 marzo.
Ernesto mi preannuncia che, siccome il suo è un Paese magnifico, il giorno della partenza dall’Argentina penserò già a comprare i biglietti per tornarci. Un vero promotore turistico.
Spiega dettagli per me importanti, ad esempio che qui vale la pena frequentare due quartieri, per il cibo.

Puerto Madero dove si trova un’ampia scelta di gastronomia internazionale e Palermo, dove si cimentano con la cucina d’autore. Inoltre, attenzione: gli abitanti della città si chiamano porteños  e gli altri bonaerenses, la moltitudine che comprende la Grande Buenos Aires, 13 milioni di persone, più di un quarto del popolo argentino.
Ernesto tiene  a specificare che il tango è un prodotto autentico della città (e infatti si dice anche porteño tangero!), non una musica argentina nazionale, come si pensa all’estero.

DIGRESSIONE ECONOMICA – Correndo sull’autopista, si cimenta in una breve digressione economica: dopo la crisi del 2001 l’industria sta riprendendo. Non male anche il turismo, specialmente quello interno. Pesa l’inflazione, e il cambio col dollare è di 5 pesos per 1 dollaro nel listino ufficiale, 7 per 1 sul mercato “negro” o “informale”, come dice elegantemente. Quest’ultimo viene applicato anche quando paghi cash. Il dollaro è molto gradito. E non esiste un limite al pagamento con banconote. Problemi di corruzione? Certamente, pesanti, ma Ernesto mi strizza l’occhio: abbiamo imparato bene dall’Italia. E cita Berlusconi. Sull’argomento è meglio stendere un velo pietoso e cambio tristemente discorso.
Mi descrive le grandi opere di riqualificazione edilizia al porto. Grande traffico di pullman e auto agli imbarchi sul rio. Una moltitudine umana, locale, si riversa sulle banchine. Gli itinerari di crociera più apprezzati sono di 3 giorni (in Uruguay, fino a Montevideo e Punta dell’Este) oppure di 9 giorni (e toccano anche Rio e famose localtà sulla costa brasiliana).
L’ultima a marzo arriva fino in Italia, 14 giorni di traversata fino al porto di Napoli.

Il Barricoccio di Rubbia al Colle affina in barrique di terracotta

IL BARRICOCCIO DI RUBBIA AL COLLE: LA SCELTA PER IL SEMINARIO SULL’INNOVAZIONE – Arriviamo all’Aeropark hotel: è la prima volta che usufruisco di un albergo diurno. Ripartirò infatti la sera per Mendoza. È un non-luogo decente, ma triste. Ne approfitto per preparare la mia presentazione del vino che farò venerdì al seminario sull’innovazione: il Barricoccio di Rubbia al Colle, Sangiovese di Suvereto (Livorno) maturato in barriques di terracotta, che ha molto da dire. Sono convinto della scelta, che mi consentirà di parlare di cura del suolo, ricchezza e “consorzi biologici”,  oltre che di affinamenti alternativi a legno e acciaio, un argomento molto attuale stimolato dall’ormai diffusa sperimentazione sui vini orange.

GLI ALTRI GIUDICI INTERNAZIONALI ASPIRANTI MASTER OF WINE- Arriviamo a Mendoza con il volo serale: il paesaggio e l’atmosfera cambiano profondamente. In quest’ultimo tragitto ho conosciuto altri giudici internazionali della “next generation”: Harshal Shah, sommelier indiano che vive in Australia il cui volto noto mi porta a un tasting di alcuni anni fa, organizzato da Civiltà del bere a Vinitaly; la giornalista e sommelier cinese Shan Huang, fresca di seminario con i MWs in Napa Valley, organizzato dall’Institute poco dopo quello di Rust al quale ho partecipato io. Anche Harshal è iscritto al programma MW, e così pure Moon Song Bang, winewriter coreana, terza componente del gruppo in partenza per Mendoza. Insomma, scopriamo di essere compagni di studio, oltre che di mestiere e di viaggio. Con noi c’è anche il vulcanico e tecnologico Joe (Joseph) Roberts, che vive vicino a Filadelfia, freelance.

Nel panel, con il direttore di Civiltà del bere Alessandro Torcoli, Emily O'Hare, winewriter e sommelier inglese, e...

708 CAMPIONI IN 7 GIORNI – All’hotel Diplomatic ci attendono gli organizzatori del concorso Argentina Wine Awards. In prima fila Jane Hunt MW, colei che mi ha convinto a seguire le orme dei MWs, energica donna inglese che si innamorò del vino durante la sua prima esperienza lavorativa, a fine anni Settanta, alle Cantine Lungarotti, e che tutt’oggi divide la vita tra l’Inghilterra, le missioni intorno al mondo e la sua casa in Umbria.

... l'enologo argentino Matias Riccitelli

Domani si comincia con gli assaggi: 708 vini, 100 vini al giorno per ciascun panel. Siamo 12 giudici internazionali, più 6 wine-maker argentini. Degusteremo in panel di 3: nel mio ci sarà l’inglese Emily O’Hare, winewriter e sommelier nel noto ristorante River Café, premiata a maggio come sommelier dell’anno dalla rivista Harper’s, e come giudice locale Matias Riccitelli, nato in Argentina da genitori italiani, enologo alla Fabre Montmayou, al Domaine Vistalba e nella sua Riccitelli Wines. Un’ottima compagnia, un’occasione per dibattere con colleghi molto competenti sullo stato dell’arte dei vini argentini, ma sono sicuro che spazieremo in molti terreni importanti della cultura enologica.

Tag: , , , , ,

© Riproduzione riservata - 18/02/2013

Leggi anche ...

La “lingua elettronica” può rivoluzionare il controllo di qualità del vino
Senza confini
La “lingua elettronica” può rivoluzionare il controllo di qualità del vino

Leggi tutto

Come i cambiamenti climatici potrebbero ridisegnare la geografia del vino
Senza confini
Come i cambiamenti climatici potrebbero ridisegnare la geografia del vino

Leggi tutto

Bordeaux chiede un sistema di “giusta remunerazione”
Senza confini
Bordeaux chiede un sistema di “giusta remunerazione”

Leggi tutto