Mandrarossa: la nuova Winery e il Santannella

Mandrarossa: la nuova Winery e il Santannella

La casa del brand siciliano Mandrarossa, inaugurata nel 2021, è affacciata sulle colline del Menfishire. Il principio dell’ecosostenibilità contraddistingue tutti gli ambienti dell’edificio, che risulta perfettamente integrato nel paesaggio. L’innovativo bianco Santannella, da Fiano e Chenin blanc, si è aggiudicato i Tre Bicchieri.

La Sicilia che non ti aspetti, come recita il payoff aziendale. I vini Mandrarossa danno la possibilità di guardare l’isola da una prospettiva inedita, fuori dagli schemi e dagli stereotipi enologici.
Nato nel 1999 dopo oltre vent’anni di studi sull’interazione vitigno-terroir, il brand ha nel suo dna la sperimentazione e l’innovazione, senza però rinunciare alle profonde radici geografiche e culturali della Trinacria.
Nel 2021 è stata inaugurata la Mandrarossa Winery, una struttura ecosostenibile e funzionale che sorge in contrada Puccia, a sud di Menfi (Agrigento). Siamo lungo la cosa sud-occidentale dell’isola, a un’altezza di circa 90 metri sul livello del mare.

Una cantina immersa nel Menfishire

La nuova Cantina nasce in armonia con il paesaggio che la circonda, ponendosi come un vero e proprio landmark del cosiddetto Menfishire, fatto di morbide colline accarezzate dai venti meridionali, una vegetazione di uliveti e di macchia mediterranea a tratti selvaggia e una luce piena, che accoglie il visitatore con tutto il suo calore.

Integrazione completa con il paesaggio

«L’edificio è stato organizzato come una terrazza affacciata sul mar d’Africa e modellata su diverse curve di livello», spiega Roberta Urso, responsabile pubbliche relazioni di Mandrarossa. «In questo modo l’integrazione con la campagna menfitana e la sua morfologia è stata ottimizzata al massimo. I tre piani dell’edificio sono quasi completamente celati dal pendio naturale della collina, ma evidenziati all’esterno da un basamento colorato orientato a sud-ovest, dove poggia il corpo rettangolare con il tetto inclinato; è il livello più alto del complesso, in cui trovano posto la zona destinata all’accoglienza e il wine shop».

Ecosostenibilità in ogni dettaglio

Il fil rouge dell’ecosostenibilità contrassegna tutti gli ambienti (complessivamente 700 mq), a cominciare dalla scelta dei colori e dei materiali. Così la sala degustazione è rivestita in legno, mentre i pigmenti naturali color ocra degli esterni rimandano ai fazzoletti di terra che si perdono a vista d’occhio nella campagna menfitana.
«L’esposizione è stata pensata per ottimizzare l’uso della radiazione solare in ogni periodo dell’anno», prosegue Roberta Urso. «Per questo le facciate a sud sono protette da uno sporto ligneo che favorisce l’ingresso dei raggi nel periodo invernale e lo limita in quello estivo. Ancora, la copertura è stata concepita come un “tetto giardino”, in un continuum collinare dove sono state messe a dimora essenze tipiche locali, includendo sia piante ad alto fusto che da terra». La vegetazione, come una sorta di fondale e di quinta naturali, si eleva a protezione esterna.

La sala di degustazione con vista sulle colline circostanti

Una mostra per raccontare i valori di Mandrarossa

«Dall’ingresso che dà sul wine shop si accede alla rassegna fotografica “La Sicilia che non ti aspetti”, traduzione per immagini del senso e dei valori che contraddistinguono il nostro progetto enologico Mandrarossa. L’ambiente successivo è quello della bottaia sotterranea, che può essere visitata dall’alto, attraverso una passerella posizionata a una quota intermedia. Il percorso sopraelevato conduce fino alle due salette riservate alla degustazione, dalle quali si può ammirare una vista unica sul paesaggio incastonato tra il blu del mare e il verde delle colline vitate e a uliveti».

La gamma di vini Mandrarossa

Le collezioni Mandrarossa spaziano dagli “Autoctoni Costadune” ai “Classici”, dagli “Internazionali” agli “Innovativi”. Quest’ultima linea si concentra su varietà straordinarie per il panorama vinicolo siciliano, che vengono vinificate in purezza e in blend regalando espressioni inedite e di grande fascino. È il caso del Santannella, Terre Siciliane Igt, che si è aggiudicato i Tre Bicchieri della Guida del Gambero Rosso 2021. Si tratta della nona volta in cui Mandrarossa riceve questo prestigioso riconoscimento, la prima assoluta con un vino bianco.

La bottiglia del bianco Santannella, unione di Fiano e Chenin blanc

Santannella, matrimonio coraggioso tra Chenin blanc e Fiano

Santannella prende il nome da una contrada del Distretto delle Terre Sicane molto bella dal punto di vista naturalistico poiché si affaccia sul lago Arancio.
«I vigneti sono situati tra i 200 e i 350 metri di altezza», precisa l’agronomo Filippo Buttafuoco. «Dopo un’attenta zonazione, abbiamo deciso di piantare una varietà internazionale come lo Chenin blanc e una tipica del Sud Italia quale il Fiano, che qui trovano le condizioni ideali per la loro crescita». I suoli sono di matrice limosa, a medio impasto. Il sistema di allevamento è a controspalliera con potatura a Guyot e 4.000-4.500 ceppi per ettaro. Lo Chenin blanc viene raccolto intorno alla seconda metà di agosto, mentre per il Fiano si aspetta la seconda decade
di settembre.
La sfida, decisamente coraggiosa ma premiante, è stata quella di unire le due varietà e dare vita a un vino che parte da solide basi agronomiche per raccontare il mondo vinicolo siciliano con linguaggi nuovi. Santannella, in commercio con l’annata 2020, è un bianco strutturato e moderno: la sua personalità intrigante prende il meglio dei due vitigni di partenza.

Come nasce il Santannella

«La prima annata prodotta è la 2010 e la genesi risale al 2009, quando ci apprestavamo, dopo molti anni di sperimentazione in vigna e microvinificazioni in cantina, ad avviare la nostra linea premium degli “Innovativi”», racconta l’enologo di Mandrarossa Mimmo De Gregorio. «Le percentuali del blend sono sempre 70% Fiano e 30% Chenin blanc. Le vinificazioni avvengono separatamente: dopo la criomacerazione delle uve a una temperatura intorno ai 5-8 °C per 4-6 ore, la fermentazione prosegue a 16-18 °C per 15-20 giorni. Abbiamo scelto di affinare il Fiano in barrique per esaltarne la struttura; mentre lo Chenin blanc riposa in acciaio, un materiale che ben si addice a preservare la sua freschezza e la sua mineralità».

Un vino profumato e longevo

Di color oro lucente, Santannella, Terre Siciliane Igt 2020 si esprime con sentori di frutta bianca matura ben integrati a note di vaniglia, miele e pepe bianco. In bocca è persistente, aromatico e minerale, con un piacevole finale di mandorla amara. Il suo potenziale di invecchiamento è di circa 6-8 anni.

Foto di apertura: la nuova Mandrarossa Winery in contrada Puccia, a Menfi

MANDRAROSSA
contrada Puccia
Menfi (Agrigento)
0925.77.128
info@mandrarossawinery.it
www.mandrarossa.it
Segui su FacebookInstagram

Realizzato in collaborazione con Mandrarossa

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 4/2021. Acquista

Sei abbonato digitale o premium? Sfoglia la rivista o scarica il pdf

Vuoi abbonarti? Clicca qui

Tag: ,

© Riproduzione riservata - 07/04/2022

Leggi anche ...

50 anni di storia del vino: Marchesi Antinori, la continua evoluzione in armonia con la natura
Storytelling
50 anni di storia del vino: Marchesi Antinori, la continua evoluzione in armonia con la natura

Leggi tutto

50 anni di storia del vino: Angelini Wines & Estates, fedeli interpreti dell’unicità del territorio
Storytelling
50 anni di storia del vino: Angelini Wines & Estates, fedeli interpreti dell’unicità del territorio

Leggi tutto

Rotari, una nuova veste raffinata per la Cuvée 28
Storytelling
Rotari, una nuova veste raffinata per la Cuvée 28

Leggi tutto