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L’impero del Grüner Veltliner

21 Ottobre 2019 Civiltà del bere
L’impero del Grüner Veltliner

È la varietà bianca più allevata in Austria, con 14.423 ettari, corrispondenti a quasi un terzo del vigneto nazionale. Per dare il meglio di sé, il Grüner Veltliner necessita di terreni di löss e del controllo attento delle rese. Dieci etichette, espressione delle sue varie anime.

Il Grüner Veltliner è il vitigno più diffuso dell’Austria: 14.423 ettari o il 31% del vigneto austriaco sono vitati con questa varietà a bacca bianca, una percentuale neanche lontanamente raggiunta da altri vitigni caratteristici come lo Zweigelt (13,8%) o il Blaufränkisch (6,5%). Questa posizione dominante viene confermata anche dalla quota di mercato dell’omonimo vino presente nella Gdo austriaca con un 23,6% delle vendite e del valore (dati Austrian Wine Marketing Board, 2017).

Il suolo più adatto al Grüner Veltliner è il löss, che grazie ai sedimenti molto fini consente una buona ritenzione idrica

L’origine (e le parentele)

Il nome può trarre in inganno ma l’origine del Grüner Veltliner non è da ricercare nella Valtellina (ted. Veltlin). Documentato nella Bassa Austria sin dal XVIII secolo con il nome Grünmuskateller e più tardi come Weißgipfler, i suoi sinonimi in uso fino al ventesimo secolo, il Grüner Veltliner rappresenta l’autoctono per eccellenza della viticoltura austriaca. Studi genetici, eseguiti nel 2009 da Ferdinand Regner della Höhere Bundeslehranstalt für Wein und Obstbau a Klosterneuburg (F. Regner, R. Hack, “Reconstructing the heritages of Grüner Veltliner and Sauvignon blanc from crossings with Traminer by SSR analyses” nella rivista scientifica Mitteilungen Klosterneuburg 59/2009, pp. 199-208), hanno dimostrato che il Grüner Veltliner è molto probabilmente un incrocio naturale tra il Traminer e il St. Georgener, un vitigno ritrovato nel 2000 in un singolo esemplare a St. Georgen, una frazione di Eisenstadt, nel Burgenland settentrionale.

Il legame tra suolo e vitigno

Da tempo presente anche nei Paesi confinanti come la Slovacchia, l’Ungheria o la Repubblica Ceca, e con estensioni meno rilevanti in Germania (Palatinato, Rheinhessen, Rheingau) e in Italia (Valle Isarco), il Grüner Veltliner è stato introdotto nei primi anni del Nuovo millennio negli Stati Uniti (Oregon), in Australia (Canberra District) e in Nuova Zelanda (Gisborne). Poco resistente alla siccità, richiede suoli profondi con buona ritenzione idrica. Predilige il löss ma riesce bene anche su altri terreni a condizione di un approvvigionamento idrico sufficiente. Soffrendo facilmente di clorosi dà i migliori risultati quando la percentuale di calcare nel terreno non supera il 30%.

Come riconoscere nel calice il Grüner Veltliner

Il Grüner Veltliner è tipicamente caratterizzato da sentori di albicocca, pesca o pera, ma anche di ananas, papaya e altri frutti tropicali, accompagnati a volte da tabacco e da note speziate, in primis il pepe.

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