In Italia

In Italia

Il Gaglioppo secondo Librandi è senza legno

15 Febbraio 2013 Maria Cristina Beretta
La ricerca e l’amore per un territorio che ha tanto da raccontare hanno spinto l’azienda calabrese a far conoscere al mondo una vitivinicoltura diversa da quella comunemente nota. I fratelli Librandi hanno sempre raggiunto i loro obiettivi, persino quello ambizioso di un Metodo Classico, dal Gaglioppo. GAGLIOPPO, UN TESORO CELATO - L’anima del Cirotano è proprio questo vitigno, essenza della Riserva Duca San Felice, in cui le uve raccolte dalle vigne più vecchie allevate ad alberello regalano un vino che non ha bisogno del legno per avere armonia ed eleganza. Un risultato che ha dello stupefacente se si pensa che, nel passato recente, il vitigno era sfruttato per i suoi tannini e per la carica alcolica. I fratelli Antonio e Nicodemo Librandi lo hanno sempre visto come un tesoro celato che aspettava di essere scoperto. Il loro impegno nei confronti del vitigno, e più in generale del rinnovo aziendale, risale ai primi anni del 1980. GLI STUDI E LE RICERCHE SUI CLONI - La vera rivoluzione avviene tra il 1997 e il 1998 con l’arrivo di Donato Lanati, agronomo ed enologo, il quale decide di impostare un progetto a largo raggio, partendo dallo studio dei cloni per arrivare alle microvinificazioni. L’anno prossimo, il 2013, sarà di grande soddisfazione per l’azienda che vedrà iscritti al catasto vitivinicolo quattro cloni di Gaglioppo, frutto di 15 anni di lavori. Dietro tutto questo c’è una dedizione profonda, che ha inizio con un viaggio dal nord al sud della regione, alla ricerca delle viti più antiche, dalle quali si svilupperanno cinque campi sperimentali di studio. MAGLIOCCO E MANTONICO CONTRIBUISCONO ALL'INNOVAZIONE IN AZIENDA - Di quest’universo in movimento non beneficia solo il vitigno Gaglioppo, ma anche il Magliocco e il Mantonico. «Se il Gaglioppo rappresenta la nostra storia», racconta Nicodemo Librandi, «il Magliocco, con il Magno Megonio, così come il Mantonico, con l’Efeso e con le Passule, la versione da uve appassite, sono stati la dimostrazione di un volto innovativo».
NON SOLO AUTOCTONI - I vini a cui il produttore si sente legato sono quelli che hanno segnato le tappe evolutive dell’azienda. Il primo a ricevere riconoscimenti dal mercato e dalla critica è stato Gravello, Gaglioppo e Cabernet Sauvignon, un rosso di stoffa e di carattere, pensato per essere un “Supercalabria”. Anche Critone, Chardonnay e Sauvignon ha raccolto diversi apprezzamenti. GIÀ ALL'OPERA LA NUOVA GENERAZIONE - Le filosofia non dimentica i vitigni internazionali, anche se gli sforzi maggiori sono riservati agli autoctoni. Si lavora su una superficie vitata di 232 ettari. E se da un lato il futuro sarà l’approfondimento delle potenzialità dei vitigni del territorio c’è già una nuovo percorso legato al Metodo Classico, sfociato in un bianco da Chardonnay e in un rosé da uve Gaglioppo, altra dimostrazione della grandezza del vitigno. L’ultima generazione è già all’opera da alcuni anni e affronta sia l’aspetto commerciale sia quello vitivinicoLo: Raffaele segue la produzione, Paolo la vigna. Indirizzo della Cantina: Contrada San Gennaro, Strada statale 106, Cirò Marina (Crotone), tel. 0962.31.518-19, mail librandi@librandi.it, www.librandi.it. Leggi anche il report di Civiltà del bere sull’enologia regionale Speciale Calabria.

In Italia

Cantina San Michele Appiano: Appius 2021 è figlio di un’annata difficile, ma dal gran potenziale

Presentata la 12^ edizione della celebre cuvée pensata da Hans Terzer e […]

Leggi tutto

Benvenuta Aminta, la nuova tenuta di Andrea Cecchi a Montalcino

Hanno debuttato a Milano i primi due vini, Rosso e Brunello di […]

Leggi tutto

Citra: Caroso 50°, autentica espressione d’Abruzzo

La cooperativa che riunisce 3.000 famiglie di viticoltori del territorio festeggia il […]

Leggi tutto

Tutto quello che c’è da sapere sul Kerner (incluso il legame sempre più stretto con l’Alto Adige)

Nasce dall’incrocio genetico tra Schiava grossa e Riesling, effettuato in Germania nel […]

Leggi tutto

Franz Pardatscher è il nuovo presidente di Cantina Colterenzio

Cambio ai vertici della Cantina Colterenzio. Dopo 18 anni di onorato servizio, […]

Leggi tutto

Antichi Poderi Jerzu protagonista all’Enoluogo di Civiltà del bere

Il 18 novembre il nostro “salotto del vino” milanese ha ospitato questa […]

Leggi tutto

Tal 1930 e Tal 1908: si rinnova l’arte del blend secondo Cantina Bozen  

L’annata 2022 dei due vini premium aziendali vede in un caso l’aumento […]

Leggi tutto

Sorgono e il Mandrolisai, un territorio ricco di fascino e vecchie vigne da preservare

Riflessioni a margine della manifestazione “Autunno in Barbagia”, che ci ha permesso […]

Leggi tutto

Moncalisse, il Trentodoc di Karoline e Julia Walch

Nasce alle pendici del Caliso, da cui il nome, in una posizione […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati