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Le nuove etichette dei vini Cecchi

30 Maggio 2015 Emanuele Pellucci
Tempo di novità in casa Cecchi. Dopo il recente riassetto delle cariche societarie, con Cesare Cecchi presidente, il fratello Andrea amministratore delegato (in foto) e la madre Anita nominata presidente onorario, un piccolo ma importante rinnovamento anche sul fronte delle etichette, in particolare quelle dei rossi della tenuta Val delle Rose in Maremma. Non si è trattato di un semplice restyling, bensì della realizzazione di nuove immagini a cura dello studio grafico Caterina De Renzis Sonnino, dalla cui matita sono uscite molte etichette di aziende prestigiose, anche straniere.

Le ragioni del cambiamento

A farne le spese, rispetto alle precedenti etichette, è stato lo stemma del comune di Scansano. «Le esigenze di comunicazione sulla zona e sul vino Morellino di Scansano sono notevolmente cambiate in questi anni, e con esse anche quelle dell’azienda Val delle Rose, che conta oggi 180 ettari di vigneti, di cui 105 di proprietà. Perciò l’immagine araldica, seppur evocatrice di grande storicità e nobiltà, andava rivista», ha spiegato Andrea Cecchi presentando alla stampa e al trade la nuova veste grafica delle bottiglie al Four Seasons di Firenze.

La nuova grafica di Diana e del Buontalenti

«La mia ricerca», ha aggiunto Caterina De Renzis Sonnino, grafica ma anche consorte di un notissimo produttore di Chianti, «si è orientata verso un segno grafico che sia l’icona dell’azienda, di facile lettura, che dia un movimento dinamico con un carattere di indiscussa eleganza. Da qui la scelta di riprendere un’incisione recuperata da acqueforti del XIX secolo, quella di Diana, che ricalca i lavori del Buontalenti: la dea che cavalca un cervo in un movimento che si slancia in avanti». Restyling in rosso: Morellino, Poggio al Leone e Aurelio Le nuove etichette sono state realizzate per il Morellino di Scansano Docg e il cru Riserva Poggio al Leone della medesima denominazione, nonché per un Merlot Maremma Toscana Doc, Aurelio (dal nome della vicina via Aurelia), che uscirà nel prossimo gennaio. Tra l’altro, come ulteriore segno distintivo dei vini Val delle Rose, Cecchi ha deciso di iscrivere alla recente denominazione Maremma Toscana Doc tutti i vini che non sono a Docg. Tutto questo per una maggiore identificazione territoriale della bottiglia e della zona.

Per l'estate, Vermentino e visite in cantina

Attualmente Val delle Rose, che nel 2011 ha inaugurato la nuova spettacolare cantina, produce complessivamente 125 mila bottiglie, per il 50% destinate all’export. Oltre ai rossi sta ottenendo un bel successo commerciale il Vermentino (la cui etichetta però rimane invariata) che su certi mercati esteri rischia di sostituire il Pinot grigio nelle scelte dei consumatori. Ultima novità, infine, a partire dalla prossima estate inizierà l’attività di accoglienza con visite, degustazioni guidate e wine bar”.

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