Le montagne dell’Alto Adige nel logo e nel calice di Erste+Neue

Le montagne dell’Alto Adige nel logo e nel calice di Erste+Neue

L’azienda altoatesina Erste+Neue presenta la sua immagine rinnovata e rilancia la linea d’eccellenza Puntay. Freschezza e acidità sferzanti, come “lame di sapore”, per vini che incarnano l’essenza delle Dolomiti.

Erste+Neue ridefinisce la sua identità e lo fa rilanciando la propria linea di punta e presentando un nuovo logo. L’azienda altoatesina – che dal 2016 ha scelto di confluire nella Cantina Kaltern con i suoi 60 ettari di vigneto e 400.000 bottiglie prodotte l’anno – ha presentato via webinar, il 24 marzo, la sua nuova “Weltanschauung” (visione del mondo), come l’ha definita l’enologo Andrea Moser, riprendendo le parole del filosofo Karl Jaspers.

Vini alpini che emozionano

La filosofia aziendale ha come obiettivo principale quello di ottenere vini autenticamente di montagna: equilibrati, freschi, dal profilo aromatico corrispondente al vitigno di partenza e di grande finezza ed eleganza. Vini alpini che emozionano «come le montagne dell’Alto Adige che vediamo quando ci alziamo ogni mattina», spiega Moser. E tutto questo si riassume nel nuovo logo che ricorda il profilo delle Dolomiti e nell’hashtag #PEAKMOMENTS della nuova campagna di comunicazione, riportato anche sulle etichette.

Erste+Neue

L’enologo Andrea Moser ha illustrato il concetto di “verticalità” alla base della linea Puntay

La gamma dei sette Puntay

«La fusione con Cantina Kaltern», continua Moser, «ci ha permesso di unire i vigneti delle microzone e che appartenevano alle due Cantine. Così abbiamo potuto procedere con vinificazioni per aree. Abbiamo fatto una zonazione che ci ha permesso di approfondire concetti diversi per ogni linea di vini. Con Puntay, la nostra linea d’eccellenza, parliamo di “verticalità”». La gamma si compone di sei vini Alto Adige Doc – Pinot bianco, Chardonnay, Sauvignon, Schiava Kalterersee Classico Superiore, Pinot nero Riserva, Lagrein Riserva – e un Passito Igt Mitterberg da Moscato giallo, Sauvignon e Gewürztraminer.  Durante la presentazione ne abbiamo assaggiati tre: Chardonnay, Sauvignon e Pinot nero Riserva.

Dove e come nasce la linea Puntay

Gli ettari dedicati a Puntay sono circa 20, suddivisi tra una quarantina di soci, e sono stati selezionati per le pendenze e le altitudini elevate, tra i 500 e i 900 metri, da Termeno fino alla Valle Isarco. I terreni sono particolarmente salini. Le uve sono allevate con rese ben al di sotto di quelle consentite dalla denominazione e sono raccolte a mano con pH bassi e acidità alte a maturazione ottimale. «In cantina cechiamo di conservare il più possibile quello che ci fornisce la natura», dice Moser. Si scelgono macerazioni non esasperate, pressatura di parte dei grappoli interi, fermentazioni spontanee guidate (perché concluse con lieviti selezionati), uso sobrio del legno, anche per i bianchi, e Clayver (contenitore non inerte in ceramica). Queste le nuove linee guida per la gamma Puntay, che in futuro vedrà l’utilizzo dei Clayver anche per i bianchi.

Le etichette rinnovate e il marchio di sostenibilità

Anche il packaging è stato rinnovato. La scritta Puntay, «che riprende quella che faccio sulle botti dedicate alla linea», spiega Moser, è stata “ingentilita”. Il colore giallo acido delle etichette dei bianchi rimanda alla loro caratterizzazione aromatica. Il blu di quelle dei rossi è il colore del Fürtig o Firtig, il tipico grembiule da lavoro dei contadini di Caldaro. In retroetichetta è riportato il marchio Fair’n Green, che misura il grado di sostenibilità dell’azienda. Erste+Neue ha ottenuto la certificazione internazionale nel 2018.


La degustazione

Puntay, Alto Adige Chardonnay Doc 2019

Fermentazione, con parziale malolattica, e affinamento in botte grande per 9 mesi. Il naso è molto fresco e salino con note di lime e pompelmo; al palato è elegante con un’acidità fine e finale sapido, che evoca la pietra focaia.
Prezzo medio in enoteca: 12-14 euro. Prodotto in 10.000 bottiglie l’anno.

Puntay, Alto Adige Sauvignon Doc 2019

Parziale macerazione a freddo, seguita da fermentazione e maturazione in botte di legno per 12 mesi. Bouquet ampio di fiori bianchi e di sambuco, ribes e pompelmo; in bocca l’acidità è tagliente, di grande freschezza e vivacità.
Prezzo medio in enoteca: 12-14 euro. Prodotto in 10.000 bottiglie l’anno.

Puntay, Alto Adige Pinot nero Riserva Doc 2018

Premettiamo che lo stile dei Pinot nero della Cantina è contrario al mainstream altoatesino. Qui si preferiscono bassa gradazione alcolica, freschezza, eleganza, breve permanenza in legno piccolo, raspo in fermentazione, semicarbonica. La Riserva sosta in barrique, acciaio e Clayver per 15 mesi. L’idea di Moser è di diminuire sempre più la barrique in favore del Clayver e ridurre i tempi di affinamento: l’annata 2020 è stata svinata ad agosto, invece che a novembre. Naso tipico, con note di ciliegia e di chiodi di garofano; il palato ha volume, è fresco, con tannini vibranti, di buona persistenza.
Prezzo medio in enoteca: 15-18 euro. Prodotto in 10-11.000 bottiglie l’anno.

In apertura: le montagne altoatesine che «ogni mattina vediamo quando ci alziamo», dice Andrea Moser, enologo di Erste+Neue (©TM_ MOUNTAINS)

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© Riproduzione riservata - 05/04/2021

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