Da tempo utilizzati nell’industria alimentare, gli ultrasuoni, se modulati sulle giuste frequenze, contribuiscono a spezzare le molecole complesse in composti più semplici. Una caratteristica che si dimostra utile anche nel trattamento del pigiato d’uva, appena ammesso come pratica autorizzata di cantina dall’Unione Europea. Con una tecnologia che parla molto italiano.
I benefici degli ultrasuoni sugli alimenti sono noti da tempo. Queste particolari onde sonore, non percepibili dal nostro orecchio, se modulate a frequenze ben precise possono trovare moltissime applicazioni nel trattamento dei cibi. Durante la cottura, per esempio, assicurano una più uniforme distribuzione del calore. Lo stesso effetto si riscontra anche durante l’essiccazione o il surgelamento.
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