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Le 5 espressioni dell’Amarone della Cantina Valpolicella Negrar

12 Aprile 2012 Monica Sommacampagna
Un programma di ricerca decennale in Valpolicella per far emergere valori territoriali e un'identità non clonabile. Lo ha annunciato la Cantina Valpolicella Negrar a Vinitaly durante il convegno “Le espressioni dell’Amarone”, contrastando ai vini da wine maker griffati facilmente replicabili ovunque la forza di etichette con una netta identità legata al luogo di origine. «Oggi più che mai il consumatore vuole cogliere in un vino le differenze che esprimono il valore del territorio dove nasce», ha detto Daniele Accordini, direttore tecnico della Cantina Valpolicella Negrar. CINQUE ZONE PER CINQUE AMARONE - Il progetto “Espressioni” riguarda infatti la valenza territoriale sul carattere dell'Amarone a partire dall'uva destinata all'appassimento, ottenuta da vigneti situati in cinque diverse zone della Valpolicella Classica (Castelrotto nel comune di San Pietro In Cariano, Villa nel comune di Negrar, San Rocco nel comune di Marano, Mazzurega nel comune di Fumane e Monte nel comune di Sant'Ambrogio di Valpolicella). «L'obiettivo è produrre cinque diverse declinazioni dell'Amarone come “espressione” di uno specifico territorio viticolo per dare vita a un'originalità non clonabile», ha spiegato Carlo Alberto Recchia, presidente della Cantina Valpolicella Negrar. Lo ha ben “espresso” Diego Tomasi, ricercatore al Cra  di Conegliano, sottolineando, area per area, le specifiche valenze che contraddistinguono i cinque Amarone della cantina in un interessante parallelo tra caratteristiche pedologiche del terreno, clima e qualità sensoriali apprezzabili nel bicchiere, poi fatte verificare al pubblico attraverso una degustazione condotta dal giornalista enogastronomico Bernardo Pasquali. PER UNA VITICOLTURA DI ECCELLENZA - «Di fatto esistono due tipi di viticolture: quella per i vini di largo consumo e quella per i vini di eccellenza», ha spiegato Diego Tomasi. «In questo secondo caso il vino è legato indissolubilmente al suo territorio, viene prodotto infatti in un ambiente particolarmente vocato e tendenziamente con vitigni autoctoni».

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