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L’asta da record dei vini di Borgogna

L’asta da record dei vini di Borgogna

Un’asta di Sotheby’s dedicata esclusivamente ai vini della Borgogna entra nella storia. Le etichette, tutte di altissimo profilo, facevano parte dalla leggendaria collezione dell’imprenditore taiwanese Pierre Chen e sono state vendute per un totale di 2 milioni di euro.

Per approfondimenti: Decanter, Decanter, The drinks business, Forbes e The drinks business.

Gli offerenti provenienti da 29 Paesi si sono riuniti lo scorso 2 luglio al Couvent des Cordeliers, nel cuore di Beaune, in Borgogna, ma il 70% della spesa totale è stato rappresentato da acquirenti asiatici, molti dei quali hanno partecipato all’asta on line.

“La collezione di gran lunga più preziosa mai giunta sul mercato”

Così la famosa casa d’aste ha definito la collezione di vini di Chen, ora oggetto di una serie di vendite all’asta conosciuta come The Epicurean’s Atlas. Chen è il fondatore della Yageo Corporation, azienda che produce componenti elettronici per telefoni cellulari, computer e automobili e si trova al 498° posto nella lista dei miliardari di Forbes del 2024. L’imprenditore è un rinomato collezionista d’arte e di vino che nel giro di 40 anni ha creato una cantina di 25.000 etichette pregiate, tra cui due Mathusalem da sei litri del Domaine de la Romaneé-Conti La Tâche 1985 che hanno un prezzo stimato fino a 190.000 dollari ciascuna. Con The Epicurean’s Atlas, Sotheby’s prevede di raggiungere la cifra record di 50 milioni di dollari (Decanter).

Bottiglie vendute a prezzi record

«Questa collezione in cui ogni bottiglia ha una storia e in cui ogni vino è il meglio che si possa desiderare di possedere e gustare arriva sul mercato in un momento in cui l’interesse globale per il buon vino probabilmente non è mai stato così grande», ha affermato Nick Pegna, responsabile di Sotheby’s Wine and Spirits. Sei bottiglie di Chevalier Montrachet di Domaine d’Auvenay 2009 sono state vendute a 106.250 euro, mentre 12 bottiglie di Domaine Armand Rousseau Chambertin-Clos de Bèze 1990 hanno raggiunto i 100.000 euro battendo di gran lunga la stima del loro valore. Dodici bottiglie di La Tâche 1990 avevano un prezzo stimato tra 30.000 e 40.000 euro, ma il lotto è stato venduto per 81.250 euro. L’asta ha anche stabilito otto nuovi record mondiali (Decanter).

Il mercato asiatico è sempre più determinante

Più di un terzo dei lotti venduti ha raggiunto prezzi superiori alle stime e gli acquirenti con sede in Asia hanno rappresentato oltre il 70% della spesa complessiva (The drink business). George Lacey, responsabile delle aste dei vini di Sotheby’s in Asia, ha dichiarato: «È stato incredibilmente speciale per noi vedere una serie di nuovi prezzi da record mondiale». Il successo di queste aste sottolinea il fascino duraturo dei vini rari e prestigiosi tra i collezionisti di tutto il mondo e la crescente importanza dell’Asia nel mercato globale del vino (Forbes). Altre due aste della serie The Epicurean’s Atlas dalla cantina di Pierre Chen si svolgeranno a New York il prossimo settembre e a Hong Kong a novembre.

Il report di Sotheby’s

Secondo un report stilato dalla casa d’aste nel 2023, gli Stati Uniti sono ancora il singolo Paese che ha speso di più nelle aste di Sotheby’s, ma gli acquirenti asiatici stanno prendendo il sopravvento diventando i protagonisti della maggior parte delle vendite di etichette pregiate sia per quanto riguarda il vino, sia per gli spirits (rispettivamente 42% e 55% della quota di mercato). In particolare Hong Kong, Cina continentale, Taiwan e Singapore costituiscono a oggi i mercati fondamentali nel campo delle aste di prodotti alcolici lusso (The drinks business).

Foto di apertura: © Pixabay

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© Riproduzione riservata - 11/07/2024

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