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La svolta degli Usa sui dazi Ue, sospesi per 5 anni

La svolta degli Usa sui dazi Ue, sospesi per 5 anni

Usa e Unione Europea si avvicinano alla fine di una guerra commerciale lunga 17 anni e sfociata, nel 2019, nell’imposizione di pesanti dazi che hanno coinvolto il vino e altre bevande provenienti da alcuni Paesi europei. Ora, tali dazi sono stati sospesi per i prossimi cinque anni. La svolta è avvenuta durante una visita del presidente statunitense Joe Biden a Bruxelles in occasione di un vertice Ue/Usa. I francesi festeggiano la nuova decisione e sperano che i prossimi cinque anni serviranno per risolvere definitivamente il problema.

Per approfondimenti: Wine Searcher, La Revue du vin de France e The drinks business


A marzo era stata annunciata la sospensione di 4 mesi, allo scadere dei quali i dazi statunitensi sui vini e su altre bevande sono stati sospesi per i prossimi cinque anni.

Una tregua di 5 anni

L’armistizio siglato martedì 15 giugno 2021 è senza dubbio una buona notizia per i consumatori. Senza un accordo, gli Usa il il prossimo 11 luglio avrebbero reintrodotto le imposte del 25% sui vini provenienti da Francia, Spagna e Germania. Anche se questa sospensione non rappresenta ancora una soluzione definitiva, Ben Aneff, presidente della US Wine Trade Alliance, commenta su Wine Searcher: «Credo che la United States Trade Representative (USTR) e l’amministrazione Biden in generale vogliano tornare a un sistema di cooperazione con i nostri alleati più forti».

Il sollievo dei francesi

La Francia ha duramente subito negli ultimi due anni i dazi Usa, ma ora può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Anche se la decisione non è definitiva, «possiamo ora invitare le autorità americane ed europee a sfruttare questo slancio e la rinnovata cooperazione per continuare gli sforzi e porre fine a al conflitto», afferma Nicolas Ozanam della Fédération des Exportateurs de Vins & Spiritueux de France (FEVS). Nel frattempo, gli esportatori hanno fatto i conti: tra il 18 ottobre 2019 e dicembre 2020 i dazi hanno portato a un calo delle importazioni di vini e altri alcolici francesi di 450 milioni di euro, perdendo importanti quote di mercato a favore dei vini provenienti dall’Italia (in parte risparmiata dai dazi) e da altri Paesi come la Nuova Zelanda e il Sudafrica (La Revue du vin de France).

Ora tocca all’Ue

Anche l’Europa, che aveva risposto ai dazi imposti da Trump con la stessa moneta, ovvero con l’introduzione di dazi del 25% sulle importazioni di whisky e bourbon americani, dovrebbe ora compiere lo stesso passo. Al momento l’Europa ha deciso di non far crescere la percentuale al 50%, ma «fino a quando non si prenderanno misure per rimuovere definitivamente anche questi dazi sui whisky americani, la più grande categoria di esportazione di alcolici degli States rimarrà in grave svantaggio», ha commentato Chris Swonger, presidente e CEO del Distilled Spirits Council. Swonger ha inoltre sottolineato quanto le esportazioni di whisky americano verso l’Europa, siano profondamente diminuite (The drinks business).

Foto di apertura: © I. Boran – Unsplash

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© Riproduzione riservata - 24/06/2021

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