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La Spergola ha la sua Compagnia

21 Febbraio 2019 Roger Sesto
La Spergola ha la sua Compagnia

Diffusa nel Reggiano, a lungo confusa con il Sauvignon, è solo nel 1811 che viene denominata Spergola. Nel 1839 Giorgio Gallesio, botanico e naturalista, la pone tra le bacche rinomate del comprensorio di Scandiano, Sassuolo e Casalgrande. Dove ancora oggi tale vitigno trova la sua patria d’elezione, su circa 200 ettari.

Il legame di questa varietà col proprio territorio è rivendicato dalla Compagnia della Spergola, unione di produttori di Scandiano e dintorni, il cui protocollo d’intesa afferma: “nel territorio di Scandiano è presente da tempo immemore nella collina e pedecollina scandianese il vitigno Spergola, autoctono e diffuso in pratica solo a Scandiano”.

Grappoli di Spergola

Brina d’estate, lo spumante di Tenuta di Aljano

Alla Compagnia appartiene Tenuta di Aljano di Iano di Scandiano, della famiglia Oleari. «Produciamo più vini con la Spergola, ma quello che più ne esalta il varietale», sottolinea patron Stefano, «è la versione Metodo Charmat Brina d’Estate, Colli di Scandiano e Canossa Spumante Brut Doc». Un Martinotti lungo foriero di una bollicina paglierino-brillante dai tenui riflessi verdolini e un brioso perlage; al naso è fragrante e fruttata, con ricordi di mela verde, pesca e agrumi. In bocca è molto secca, di buona struttura e sapidità, a beneficio di freschezza e bevibilità, con un finale lungo e appena morbido.

Per conoscere gli altri vitigni autoctoni dell’Emilia Romagna clicca qui

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