L’Invernenga rinasce nella vigna urbana più grande d’Europa
L’antico vigneto Pusterla di Brescia, con i suoi 4 ettari, è la più grande vigna urbana d’Europa, arricchita dalla presenza di ceppi secolari. È l’unica coltivazione estesa di sola Invernenga, uva a bacca bianca che ha rasentato l’estinzione a causa della fillossera.
Lo gestisce Maria Capretti dal 2011, erede dello storico proprietario Mario Capretti, e il suo scopo è riportarlo agli antichi splendori, investendo in lavori di ripristino delle “balze” e in nuovi impianti di 5.000 barbatelle. La tenuta si trova sulla sommità di uno sperone calcareo stratificato, con marne e noduli di selce. Composizione e pendenza del suolo assicurano il drenaggio, mentre le correnti pomeridiane dal monte Guglielmo rinnovano l’aria. L’esposizione garantisce all’uva un corretto apporto di luce.
Resistente alla muffa e ricco di polifenoli
L’Invernenga è adatta per essere coltivata a pergola. La sua tardiva maturazione esige ottime esposizioni delle vigne – evitando insolazioni dirette – e terreni poco fertili, dato il suo vigore. L’acino è succoso, giallo-verde, dalla buccia molto spessa, che la protegge dagli attacchi di muffa grigia, e ricca in polifenoli. La maturazione avviene tra fine ottobre e inizio novembre. Maria Capretti ne produce due vini: il varietale Pusterla Bianco, ricco di acidità minerale, e il più grasso e complesso Pusterla 1037.
Per conoscere gli altri autoctoni della Lombardia clicca qui
L’articolo sui vitigni autoctoni lombardi prosegue su Civiltà del bere 6/2017. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com
Tag: Invernenga, Lombardia, Maria Capretti, vigneto Pusterla, vitigni autoctoni della Lombardia
© Riproduzione riservata - 29/11/2018