Senza confini Senza confini Anita Franzon

La rassegna stampa internazionale di Civiltà del bere #2

La rassegna stampa internazionale di Civiltà del bere #2

Notizie da tutto il mondo, selezionate tra decine di giornali, riviste e blog di ogni Paese e di ogni lingua, per rimanere sempre aggiornati su ciò che accade oltre confine. E per sapere cos’hanno detto di noi

VINO DAL MONDO

# In vigna e in bottiglia durante la pandemia

Mancanza di manodopera dall’estero

Ha fatto scalpore, a maggio, la decisione della Cantina altoatesina Hofstätter di affittare un jet privato per portare in Italia le collaboratrici stagionali in arrivo dalla Romania, ma fermate alla frontiera con l’Ungheria per via dei blocchi causati dalla pandemia in corso. Riportando simili situazioni avvenute in Svizzera, VinePair si chiede come le Cantine dovranno e potranno prepararsi alla vendemmia in un anno difficile come questo. Sono infatti molte le Aziende agricole dell’emisfero settentrionale che durante l’ultimo periodo hanno dovuto affrontare sfide logistiche per reperire il personale da impiegare nei vigneti. In Champagne, inoltre, dove tutta la vendemmia è manuale, saranno necessari molti più lavoratori stagionali per rispettare la distanza sociale.

È ancora tempo di En Primeur

Secondo The drinks business la 2019 a Bordeaux è un’annata unica. Un’unicità sicuramente dovuta anche alla situazione eccezionale in cui si sta svolgendo l’evento. Nonostante l’annata propizia, le condizioni del mercato sono invece definite «da inferno».
Ma dopo una serie di assaggi direttamente da casa, il critico del vino Antonio Galloni ridimensiona i termini anche sulla grandezza del millesimo, così scrivendo su Vinous: «Dal mio punto di vista, un’annata davvero eccezionale deve avere qualcosa in più di un’alta qualità e coerenza su tutta la linea», aggiungendo, però, come sia impossibile valutare se il trasporto abbia potuto modificare alcuni vini; inoltre, un buon numero di importanti Châteaux ha deciso di non inviare i campioni.

# Vini del mondo

Storie di Cabernet Franc

È un momento storico per la Cantina francese Clos Rougeard, un simbolo per i vini dell’area di Saumur-Champigny nella Valle della Loira. Lo riporta La Revue du Vin de France ricordando che con l’uscita dell’annata 2015 dell’iconico Cabernet Franc dell’Azienda, si chiude l’epoca segnata dai fratelli Charly e Nady Foucault. Dopo la morte di Charly, avvenuta nel dicembre 2015, una serie di vicissitudini ha portato al disgregamento della famiglia e al conseguente passaggio di proprietà. L’enologo, però, è rimasto lo stesso: si chiama Jacques-Antoine Toublanc, rinomato consulente e oggi ultimo detentore dei segreti di vinificazione dell’ormai leggendario Clos Rougeard.
Ma il Cabernet Franc sta vivendo un periodo di felice riscossa anche al di fuori della Loira; non è un caso che Decanter abbia appena stilato la classifica dei 10 Cabernet Franc dai punteggi più alti di sempre. Si tratta di vini che arrivano dall’Argentina e dall’Italia, ma anche dagli Stati Uniti e dal Sudafrica. Per l’Italia spiccano i 97 punti del Matarocchio 2015 della Tenuta Guado al Tasso di Antinori e i 96 punti del Paleo 2016 dell’Azienda Le Macchiole entrambi a Bolgheri, in Toscana.

# Scienza e Tecnologia

A.I. Intelligenza Artificiale

Durante un webinar condotto dall’Institute of Masters of Wine e focalizzato sulle diverse sfide e opportunità che la pandemia globale ha creato, dal vigneto allo scaffale, sono stati esaminati gli impatti che le nuove tecnologie avranno sul mondo del vino. A dividere in due l’opinione dei relatori è stato, in particolare, il ruolo educativo della critica di settore; secondo alcuni si tratta di voci che saranno sempre necessarie, ma per altri i tempi degli esperti del vino sarebbero finiti perché un numero significativo di valutazioni inviate da tanti utenti senza specifica formazione fornisce, in realtà, una classifica più accurata rispetto al punteggio assegnato da un singolo assaggiatore esperto (BioEconomìa).
A confermare quest’ultimo dato si aggiunge un team di ricercatori americani, che attraverso uno studio di varie discipline come la linguistica, l’informatica, l’ingegneria dell’informazione e l’intelligenza artificiale, sta sviluppando un programma per standardizzare le note di degustazione di vari whiskey con l’intento di aiutare i consumatori a trovare distillati con profili aromatici simili a una bottiglia costosa a un prezzo più economico (The drinks business).

Come si monitora il cambiamento climatico

Ce lo insegna l’Università della Tasmania che ha appena presentato il suo Atlante del clima studiato per aiutare il settore vitivinicolo australiano a fronteggiare i futuri cambiamenti climatici. L’opera è il frutto di tre anni di lavori. È in grado di fornire previsioni climatiche dettagliate per le regioni vinicole australiane fino al 2100 (Meininger’s Wine Business International).

# Vini e pensieri per l’estate

La vi(t)e en rose

Rosa è il vino per l’estate secondo moltissime riviste consultate, a partire dalla spagnola Mivino e le sue 45 proposte locali. Rosa è anche il vino creato da Kylie Minogue, che intervistata dal Telegraph afferma: «Spero che il mio vino sia invitante e faccia stare bene».
Ma la popstar autraliana non è l’unica tra i VIP a essersi dedicata alla produzione di vini rosa. Così The drinks business dedica un articolo alle ‘celebrities’ che hanno scelto il rosato come business o, semplicemente, come vezzo da star; da Brad Pitt e Angelina Jolie che non sono più sposati, ma dal 2011 producono vino in Provenza, al rocker americano Jon Bon Jovi. È ormai un vignaiolo di vecchia data Sting, che divide la sua carriera di cantante con il lavoro nella sua tenuta toscana. Non poteva mancare un vino rosato nella gamma dei vini firmati dalla star di Sex and the City Sarah Jessica Parker. Il rapper americano Post Malone è infine l’ultimo a tuffarsi nella tendenza del rosé provenzale con il recente lancio del suo vino Maison No. 9.
Il magazine svedese Allt Om Vin dichiara finalmente aperta la stagione dei rosati consigliandone dieci, tra cui uno italiano: Le due Arbie, Toscana Rosato Igt 2019 di Dievole.
Mentre Wine Enthusiast lancia la guida definitiva ai vini rosati francesi, perché «la Francia senza dubbio ancora domina il mondo dei rosé», Wine Spectator propone una selezione di 9 rosati californiani a meno di 20 dollari.
Forbes include nella classifica dei migliori vini rosé per l’estate anche il vino degli stilisti Dolce&Gabbana prodotto in collaborazione con Donnafugata, e Aqua di Venus Rosé di Ruffino. Nell’elenco compare anche un aperitivo di Torino tutto rosa e tutto nuovo prodotto da Torino Distillati a marchio Hotel Starlino.
E se anche il critico Eric Asimov nella sua rubrica sul New York Times dichiara il rosé come la bevuta più spensierata di cui tutti abbiamo bisogno per l’estate ma anche in tutte le altre stagioni, allora è proprio il momento giusto per rifornire la cantina di questa sfumatura di vino.

Spazio alla leggerezza

Secondo La Revue du vin de France i vini rossi chiari, orange, bianchi giocati sul filo della tensione acida rappresentano le espressioni che stanno gradualmente guadagnando terreno nel nostro universo del gusto. È in corso una mutazione sia tecnica che stilistica, e dopo i vini legnosi e massicci degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000, i viticoltori ora esplorano nuove regioni del gusto, si liberano dalle regole delle denominazioni e rifiutano un certo tipo di enologia.

Tempo per pensare

Cosa ci ha insegnato il filosofo Martin Heidegger a proposito del bere e del pensare? Se lo chiede lo scrittore del vino Harry Eyres sul blog del Master of Wine Tim Atkin. Il filosofo tedesco amava molto il vino di Baden, la sua regione. E di più ancora amava capire come il vino si relaziona con il nostro essere nel mondo in un’unione fruttuosa tra terra e cielo.

DICONO DI NOI

I tedeschi riscoprono il Lambrusco con le parole di Mario Soldati

Attraverso le parole dello scrittore, regista e gastronomo Mario Soldati la rivista Vinum spiega lo stretto rapporto tra la cucina emiliana e il vivace Lambrusco; un vino «popolare e autentico, gastronomico e poliedrico, elegante e raffinato». Anche se, continua: «Non è un vino nobile che pretende di accompagnare eventi significativi nella vita, ma è un compagno allegro per i momenti speciali di ogni giorno». Per comprendere quanto sia un vino profondamente legato alla cucina del luogo e a tanti momenti quotidiani, l’autore suggerisce di analizzare i social media: «Se seguiamo gli hashtag su Instagram associati al nome Lambrusco, inevitabilmente ci imbattiamo in immagini di delizie emiliane o di tutta Italia: dal culatello, alle lasagne, dai tortellini al cotechino, per citarne solo alcuni. Nessun altro vino è così strettamente legato alle tradizioni culinarie».

Vini ‘glu glu’

Interessano sempre di più all’estero i vini italiani profumati, facili da bere e a basso contenuto d’alcol. Così su The drinks business i consigli ricadono sul Moscato d’Asti Docg, tra cui il Volo di Farfalle di Scagliola, o altri vini provenienti da zone con un clima fresco come l’Alto Adige. Sono, inoltre, segnalate etichette con percentuali d’alcol al di sotto del 13,5% vol. Tra i vini bianchi scelti, tre referenze della cantina piemontese Malvirà tra il 12 e il 12,5% vol.

Come riparte l’Italia del vino

Anche la stampa internazionale è interessata alla situazione politico/sanitaria italiana, in chiave enoturistica. Su TheBuyer si riporta l’esempio di ripresa post-lockdown di sei aziende vinicole dal nord al sud del Paese a partire dai piemontesi Principiano e Piero Busso passando per il Veneto da Adami Spumanti, l’Emilia di Tenuta La Torretta, l’Abruzzo di Gianni Masciarelli, per giungere, infine, in Sicilia – sull’Etna – alla Tenuta di Fessina. I sei produttori hanno affrontato diversamente il periodo delle restrizioni e hanno opinioni diverse sul futuro delle loro attività.

@CHI SEGUIRE SUI SOCIAL

Kenichi Ohashi – su instagram @kenichi_ohashi – è un Master of Wine giapponese e uno dei massimi esperti di sake. Il suo canale social è dunque una finestra privilegiata attraverso cui sbirciare per scoprire qualcosa in più anche sull’interessante mondo del sake.

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© Riproduzione riservata - 25/06/2020

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