Rinasce la storica gamma della Cantina trentina che comprende Sauvignon, Chardonnay, Gewürztraminer, Cabernet Sauvignon, Lagrein e Pinot nero. Nuovo il packaging, con etichette dipinte dall’artista Margherita Paoletti. Arricchiti i contenuti del Progetto qualità che ne è alla base
Per il rilancio della sua storica linea Ritratti, la Cantina trentina La-Vis si è rivolta all’artista trentacinquenne Margherita Paoletti, che ha dipinto sei opere per altrettante etichette ispirate all’intima connessione tra essere umano e natura. Ritratti comprende sei referenze: Sauvignon, Chardonnay, Gewürztraminer, Cabernet Sauvignon, Lagrein e Pinot nero. «Nata nel 1988 come espressione di una zonazione pionieristica del territorio nell’ambito di un Progetto qualità», ha detto il direttore tecnico Ezio Dallagiacoma alla presentazione milanese di fine marzo, «la linea oggi si ripresenta come il frutto di nuovi protocolli di gestione del vigneto in uno scenario climatico e di mercato che in quasi 40 anni è assai mutato».
Un percorso collettivo per la gestione del vigneto
Il nuovo progetto Ritratti nasce da un percorso collettivo, frutto della sinergia tra soci, agronomi ed enologi, che cooperano ogni giorno in uno scambio continuo di know-how ed esperienza. «Il cambiamento climatico ci ha spinto infatti a ripensare il lavoro in vigna», ha spiegato Dallagiacoma, «mettendo a punto, per esempio, nuovi sistemi di potatura, riducendo le rese e operando in modo da stimolare il più possibile la vitalità del terreno e valorizzare la biodiversità. L’obiettivo è quello di ottenere vini identitari in armonia con l’ambiente e sostenibili anche dal punto di vista economico e sociale. Per questo abbiamo scelto le varietà più adatte alle colline Avisiane», che si trovano al di sopra della val d’Adige, tra i comuni di Lavis e Faedo, dove la Cantina ha selezionato 200 ettari per la linea Ritratti, tra i 400 condotti da altrettanti soci viticoltori.

L’idea artistica
L’artista marchigiana Paoletti, trentina d’adozione – qui vive da 10 anni – è stata a sua volta scelta tra una rosa di 640 artisti trentini proposti da Gabriele Lorenzoni, curatore del Mart (Museo d’arte moderna e contemporanea) di Rovereto, in collaborazione con ADAC (Archivio trentino documentazione artisti contemporanei). «Dopo aver vissuto a La-Vis un’esperienza sensoriale completa, dal vigneto alla cantina fino alla bottiglia», ha raccontato Paoletti, «ho tradotto quella giornata in immagini nel mio studio. Ogni opera che ho creato è un ecosistema (un intreccio sinergico visivo tra forma, colore e linea) fatto di territorio e di persone». Distribuiti esclusivamente nel canale Horeca, i vini Ritratti, oltre all’etichetta, hanno rinnovato anche la bottiglia: una bordolese ispirata a quella degli anni ’80, che riafferma anche il legame con la tradizione e il senso di appartenenza al territorio.
I tre bianchi Ritratti: Sauvignon, Chardonnay, Gewürztraminer
Tutti Trentino Doc 2023, nel Sauvignon Ritratti, che riporta in etichetta l’opera Salvia fredda (che ricorda una persona “eclettica e spensierata”), emergono al naso salvia, appunto, lychee ed erbe balsamiche, mentre al palato eleganza e mineralità. Nasce da vigne di oltre 40 anni e fermenta al 40% in legno, soprattutto nuovo, più 1 mese in botte grande. Lo Chardonnay (opera: Dorata, persona “romantica e riflessiva”) è ricco, cremoso e succoso e sa di frutta esotica e vaniglia. Effettua una malolattica parziale e affina al 100% in legno (nuovo al 50%). Il Gewürztraminer (opera: Aria d’estate, persona “generosa e dolce”) è un’esplosione di profumi freschi di rosa; in bocca la dolcezza iniziale si stempera nella mineralità tipica del territorio, beneficiando anche di suoli argillo-ferrosi.
I tre rossi Ritratti: Cabernet Sauvignon, Lagrein e Pinot nero
Tutti Trentino Doc 2022,nel Cabernet Sauvignon Ritratti (opera: Alba e rugiada, persona “riservata e misteriosa”) si evidenziano profumi di frutti neri, tabacco biondo e liquirizia, per un palato equilibrato dal finale piacevolmente amaricante. Il vino riposa 18 mesi in barrique. Il Pinot nero (opera: Nebbia sospesa, persona “elegante e raffinata”) ha sentori balsamici e delicati di frutti rossi e sfumature speziate al naso; è morbido e fine al sorso. Per il Lagrein (opera: Violaumana, persona “decisa e dinamica”) si è scelto l’affinamento in legno grande, per aumentarne la dinamicità, a vantaggio di freschezza e succosità, con tipiche note di viola al naso, e profondità e verticalità al palato.