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La Lacrima si presta bene all’appassimento

29 Giugno 2019 Roger Sesto
La Lacrima si presta bene all’appassimento

Possibile “discendente” dell’Aleatico, la Lacrima è coltivata principalmente in provincia di Ancona, dove è tutelata dalla Doc Lacrima di Morro d’Alba. Quasi sempre vinificata in purezza, presenta un grappolo spargolo e piramidale, con acini dalla buccia spessa e consistente di colore nero-bluastro; tratti che la rendono perfetta anche per l’appassimento.

Vinificata in acciaio offre profumi floreali di rosa e viola, al palato ha moderata tannicità e un buon corpo; in versione passito, a volte affinata in legno, esalta le sue caratteristiche organolettiche, senza perdere in freschezza. Eccellente interprete di questo vitigno è Paolo Lucchetti, dell’omonima Cantina di Morro d’Alba.

Grappoli di Lacrima

Mariasole, Lacrima che nasce solo dalle vendemmie migliori

Il suo Mariasole, prodotto solo nelle migliori annate, è frutto di uve selezionate e appassite per 3 mesi, esprimendosi al meglio dopo alcuni anni di maturazione in vetro. Le bacche provengono da viti trentenni, che rendono solo 60 q/ha. Dopo l’appassimento in fruttaio, il mosto vinifica in acciaio per 30 giorni, con malolattica svolta spontaneamente. Dopo un affinamento in cemento per 6 mesi e una sosta in bottiglia di 60 giorni, il vino è pronto per la commercializzazione.

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