In vivaio i bianchi battono i rossi
Due fatti molto significativi si sono verificati nell’ultimo quinquennio in vivaistica: il consolidamento della richiesta delle varietà a bacca bianca, che si attesta su valori vicini al 70 per cento rispetto al totale utilizzato, e il “fenomeno Prosecco”.
COSA VUOLE IL MERCATO – È ormai dal 2003 che il mercato si è indirizzato verso varietà in grado di dare vini più morbidi, meno impegnativi, di costo più contenuto e, in questo contesto, i vitigni bianchi hanno riconquistato posizioni di assoluta preminenza.
QUALITÀ FA RIMA CON PRODUTTIVITÀ – Nell’ultimo triennio, inoltre, l’attenzione si è concentrata su varietà in grado di dare una buona qualità unita a una elevata produttività, quali Vermentino, Prosecco, Pecorino, Falanghina, Moscato bianco. Anche vitigni atti alle produzioni di vini comuni come il Trebbiano toscano, quello romagnolo e quello abruzzese, a suo tempo considerati un male per la viticoltura italiana, sono tornati in auge, complice ovviamente la crisi economica e l’esigenza di mettere a disposizione, sia per il consumo interno sia per l’esportazione, prodotti a basso prezzo.
Tag: Falanghina, Moscato bianco, Pecorino, Prosecco, Trebbiano, Vermentino© Riproduzione riservata - 08/01/2013