Premium Premium Gualtiero Spotti

Il vino vive anche nella musica

Il vino vive anche nella musica

Che siano pop, rock, country o jazz, nei testi delle canzoni non è difficile scovare chiari riferimenti al nettare di Bacco, in Italia come all’estero. Da Frank Sinatra a Billy Joel, dai Queen agli Eagles, si può costruire, leggendo qui sotto, la propria playlist.

Il vino riesce a creare sempre degli incontri affascinanti e unici. Sarebbe però troppo facile dirlo limitandosi ai blend che compongono il liquido rosso, bianco o rosato (senza dimenticare gli sparkling wines) che siamo abituati a trovare nelle bottiglie. In realtà il vino esce spesso dalla cultura enologica per entrare con forza in quella letteraria o musicale di quasi tutti i Paesi. Con un distinguo importante.

Il vino in letteratura

È facile ritrovare tra le pagine di un libro riferimenti specifici a vitigni o a bottiglie perfettamente riconoscibili dagli addetti ai lavori (consigliamo in questo senso il breve racconto di Marco Malvaldi intitolato “Voi, quella notte, voi c’eravate”, tratto dalla raccolta Un anno in Giallo edita da Sellerio, nel quale viene citato il Pergole Torte del 1990). Invece nel mondo della musica risulta più complicato sciorinare nomi e bottiglie celebri, o semplicemente citare dei vitigni.

Limitandoci al panorama nazionale non è difficile ricordare celebrazioni del vino che partono da Piero Ciampi, passano dalla sottile ironia di Barbera e Champagne di gaberiana memoria e arrivano al più goliardico “re della cantina” citato da Vinicio Capossela nel brano “Che coss’è l’Amor”. Ma la lista in questo caso è davvero lunga e potrebbe continuare quasi all’infinito.

_

L’amore di una vita

Se invece passiamo alla musica internazionale le cose cambiano radicalmente. Qui spesso la presenza del vino diventa uno spunto che pone l’attenzione su amori sbagliati, esistenze al limite e passioni travolgenti.
La più facile delle citazioni è quel “pink Champagne on ice” dell’arcinota Hotel California degli Eagles, che racconta in musica dell’edonismo americano westcoastiano anni Settanta del secolo scorso, tra eccessi e “bella vita” frequentata dagli stessi componenti del gruppo. Ma scavando più in profondità ci sono racconti anche più stuzzicanti.

In Ironic, la cantante canadese Alanis Morissette mette in fila una serie di casualità della vita tra cui la “mosca che finisce nello Chardonnay” (“It’s a black fly in your Chardonnay”). C’è poi punto di vista squisitamente americano dove si tiene a precisare come sia impossibile passare dal Whiskey al vino in alcune ormai classiche canzoni di country music.

L’articolo prosegue su Civiltà del bere 2/2019. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

Tag:

© Riproduzione riservata - 23/04/2019

Leggi anche ...

Cabernet Sauvignon in Italia, espressioni di territorio e d’autore
In Italia
Cabernet Sauvignon in Italia, espressioni di territorio e d’autore

Leggi tutto

Cabernet Sauvignon: in cantina ha una personalità forte che tende a imporsi
Premium
Cabernet Sauvignon: in cantina ha una personalità forte che tende a imporsi

Leggi tutto

Cabernet Sauvignon, il vitigno al microscopio
Premium
Cabernet Sauvignon, il vitigno al microscopio

Leggi tutto