Senza confini Senza confini Anita Franzon

Power 100 Live-ex: i fine wines italiani resistono meglio di quelli francesi

Power 100 Live-ex: i fine wines italiani resistono meglio di quelli francesi

Nel 2024 la lista che fotografa il movimento dei prezzi dei vini più ricercati sul mercato secondario evidenzia un calo generalizzato (-9,2%) e solo 11 brand possono vantare una performance positiva. In questo scenario complesso, il nostro Paese segna una flessione più contenuta (-4,1%). Le aziende tricolori in classifica sono 22 e due di loro (Gaja e Tenuta San Guido) conquistano il podio dietro alla spagnola Vega Sicilia.

Per approfondimenti: Harpers.co.uk, The drinks business, Decanter, The drinks business e The drinks business

Tramite la lista denominata Power 100, l’indice internazionale Liv-ex scatta ogni anno una fotografia del movimento dei prezzi dei 100 vini più ricercati sul mercato secondario (che comprende le bottiglie vendute dal produttore al consumatore attraverso importatori, ristoranti, enoteche, collezionisti privati, ndr). Non è una sorpresa che il 2024 si sia concluso con perdite significative (-9,2%) per i vini pregiati, in linea con la continua flessione del mercato: solo 11 marchi hanno registrato una performance di prezzo positiva negli ultimi 12 mesi. Ma in uno scenario di diffidenze e rallentamenti da parte di investitori e collezionisti, l’Italia resiste alla tempesta meglio degli altri con un calo più contenuto (-4,1%) e ben 22 Cantine presenti in classifica.

La scalata di Gaja, Tenuta San Guido e Soldera Case Basse

Il vino italiano ha fatto grandi progressi nel 2024 crescendo di ben 9 brand all’interno della Power 100 e posizionandosi al terzo posto dietro alle regioni francesi di Borgogna e Bordeaux, che insieme rappresentano oltre la metà della lista (55 aziende in tutto, 30 per la Borgogna e 25 per Bordeaux); nessun vino francese è, però, salito sul podio. Due marchi italiani sono addirittura entrati nella top 3: Gaja e Tenuta San Guido. Soldera Case Basse è, invece, il vino che ha scalato più posizioni guadagnandone ben 154 rispetto all’anno precedente. In generale, secondo Liv-ex, l’Italia continua a offrire diversità, performance stabili e valore (Harpers.co.uk e The drinks business).

Tutti gli italiani in classifica

Il produttore di Barbaresco Gaja si posiziona al 2° posto (nel 2023 era 7° e nel 2022 38°), seguito dalla bolgherese Tenuta San Guido al 3° (salita di ben 54 posizioni). Al 15° posto si torna in Piemonte, nell’area del Barolo, con Roagna (in crescita dal 46° posto nel 2023) e ancora Giuseppe Rinaldi al 18° e Giacomo Conterno al numero 20.
Le successive posizioni vedono una massiccia presenza toscana (oltre a qualche nome piemontese) con Biondi-Santi al 23°, Masseto 26°, Bruno Giacosa 33°, Tignanello – Antinori 39°, Ornellaia 43° (unico vino toscano il cui valore commerciale e la cui posizione sono diminuiti nell’ultimo anno), Soldera Case Basse 45° (era 157° nel 2023) e Stella di Campalto 49°.
Oltre la 50ª posizione, gli altri italiani in classifica sono: Produttori del Barbaresco 55°, Giuseppe Quintarelli 64° (primo e unico vino veneto della lista), Bartolo Mascarello 67°, Vietti 71°, Solaia – Antinori 80°, Fontodi 86°, Casanova di Neri 88°, Rampolla 90°, Poggio di Sotto 95° e Valdicava 97°.

Liv-ex Power 100
L’Italia nel suo complesso si posiziona al terzo posto per numero di brand presenti nella Power 100 del Liv-ex, subito dopo le regioni francesi di Borgogna e Bordeaux

Un successo legato a varietà di prezzi, volumi e scommesse sicure

Uno sguardo più approfondito alla Power 100 rivela il perché di questo successo: da un lato si trovano brand di alto valore e quantità ridotte come Soldera Case Basse, dall’altro una Cantina come Produttori del Barbaresco, che è il 13° marchio per volume e il 23° più economico presente su Liv-ex. Anche le prime due Cantine italiane della Power 100 esemplificano questa varietà: Gaja ha consolidato il suo marchio con cura e costanza nel corso di decenni risultando oggi noto e affidabile, tanto da essere tra i pochi il cui prezzo medio non è sceso nell’ultimo anno. Tenuta San Guido con Sassicaia è salito in 3ª posizione in termini di valore e all’8ª in termini di volume dimostrando che è possibile produrre in buone quantità a un prezzo costante e accessibile e rappresentando, dunque, una scommessa sicura in un mercato in calo.

Un vino spagnolo in vetta

Vega Sicilia è il numero 1 della lista Power 100: è la prima volta che un vino spagnolo conquista la vetta. Nonostante sia un buon segnale per la Spagna, questo traguardo rappresenta, però, la storia e il successo di un solo vino, Vega Sicilia Unico, che rispetto al 2023 è cresciuto esponenzialmente (Decanter). Ci sono, poi, solamente altri due partecipanti spagnoli: Dominio de Pingus rappresentante, come il primo, della Ribera del Duero e la new entry R. Lopez de Heredia dalla Rioja. Tra i primi 100 del 2024 c’è un vino spagnolo in meno rispetto alla precedente lista. La Spagna è poco rappresentata, ma è comunque un Paese da tenere d’occhio.

La discesa di Borgogna e Bordeaux

La Borgogna continua a essere la prima regione nella Power 100, sebbene debba fare i conti con una perdita di ben 7 aziende rispetto all’anno precedente. Inoltre, molti dei brand borgognoni che sono cresciuti più rapidamente, ora sono crollati più vertiginosamente. E se nel 2023 Bordeaux sembrava trarre beneficio dalle difficoltà della Borgogna, 12 mesi dopo non si può dire la stessa cosa. Ben 5 Château sono usciti dalla lista e, anche se l’investimento sulle etichette bordolesi rimane ancora importante, non è necessariamente la scommessa più sicura, in particolare per le annate recenti. Château Lafite-Rothschild è il principale esempio con prezzi che sono scesi, in media, del -18,1% (The drinks business).

Liv-ex Power 100
Per la prima volta gli statunitensi rappresentano la percentuale più alta tra gli acquirenti di fine wines

La crescita degli acquirenti statunitensi

A discapito di un mercato cinese debole e meno propenso agli acquisti di vino francese, crescono gli acquirenti statunitensi interessati all’ampia gamma di etichette italiane (+69,3% rispetto all’anno precedente), in particolare toscane. Non solo Super Tuscan, ma anche e soprattutto Brunello di Montalcino. È la prima volta che gli Stati Uniti rappresentano la percentuale più alta di acquisti (The drinks business). Secondo il rapporto sul mercato dei vini pregiati del 2024 di Liv-ex, gli statunitensi sono ora il 34,8% degli acquirenti globali; anche il valore totale dei loro acquisti è aumentato del +16%, unica regione a registrare una crescita rispetto al 2023. In sostanza, gli investitori d’Oltreoceano tendono a scommettere sugli investimenti meno rischiosi: vini prodotti in grandi volumi e distribuiti a prezzi che invitano all’acquisto e, soprattutto, al consumo.

Tag: , , , ,

© Riproduzione riservata - 23/01/2025

Leggi anche ...

Il Rinascimento della Rheinhessen
Degustazioni
Il Rinascimento della Rheinhessen

Leggi tutto

Le carte dei vini si stanno accorciando
Senza confini
Le carte dei vini si stanno accorciando

Leggi tutto

Silicon Valley Bank Report: la crisi non si risolverà a breve
Senza confini
Silicon Valley Bank Report: la crisi non si risolverà a breve

Leggi tutto