Riflessioni a margine della manifestazione “Autunno in Barbagia”, che ci ha permesso di conoscere una ventina di Cantine interessanti in un piccolo e pittoresco borgo al centro della Sardegna. Talk-show, chiacchiere di qualità, visite aziendali e degustazioni guidate che valgono il viaggio
L’esperienza ci ha insegnato che a volte tra le pieghe di una piccola occasione si scoprono dettagli molto interessanti e che quindi può valere la pena di attraversare la Sardegna, sino al suo centro esatto, per trovarsi un territorio unico a contatto con persone che hanno qualcosa da dire. Succede a Sorgono (Nuoro), nel Mandrolisai, un comune di 1.440 abitanti, di cui se ne vedono in giro forse 40. Finché arrivano Wine & Sardinia e le Cortes Apertas, manifestazione centrale di “Autunno in Barbagia”, e improvvisamente questo piccolo centro rurale straripa di gente e non si trova più un buco nei b&b che ormai, anche qui, contribuiscono alla sussistenza della popolazione.

Dentro il festival e fuori in vigna
L’evento vinicolo (che quest’anno si è svolto sabato 18 e domenica 19 ottobre) è organizzato in una struttura che accoglie una ventina di aziende, con spazi dedicati ai talk-show, chiacchiere di qualità di cui siamo corresponsabili (con Assoenologi), e degustazioni guidate, di cui invece è responsabile solo l’Ais Sardegna. Frequentiamo il festival da qualche anno e torniamo sempre affascinati dal borgo, dalla natura intorno, paesaggio intenso e puro ai piedi del Gennargentu (688 metri slm), dai viticoltori e dalle vigne intorno. Ogni anno approfittiamo per approfondire la conoscenza di qualche realtà locale, mentre nel salone capita anche di scoprire vini ancora poco conosciuti, ma eccezionali, come il Nepente di Oliena Doc Galu di Salis, una perla di classicità ed equilibrio, Cannonau in purezza su suolo di disfacimento granitico, prodotto in circa 1.500 esemplari.
Alla scoperta del Mandrolisai
Se metti la testa fuori, invece, attorno a Sorgono sono ormai più di 30 le aziende che imbottigliano Mandrolisai, la Doc locale, un unicum dell’isola non solo per dell’uvaggio (Bovale, in preminenza, Monica e Cannonau), ma anche per la base ampelografica che vanta molte vigne vecchie. Quest’anno ci siamo recati da Su Binariu, le cui vigne si trovano lungo la vecchia ferrovia (da cui il nome), nei pressi della stazione di Sorgono, che sino al 1997 collegava il paese a Cagliari. Speriamo venga riattivata, ipotesi che circola, perché potrebbe dare una notevole spinta al turismo di qualità. Oggi per arrivare qui esiste qualche autobus e con l’auto ci vogliono quasi due ore, con una ventina di chilometri di curve. Tornado “su binariu”, i fratelli Giuseppe, Ottaviano e Pier Paolo Zedde, con l’enologo Ruggero Ariu, hanno acquisito le vigne del parroco (con così tanta vocazione imprenditoriale da essere noto in paese come dott. Pinna) e ne hanno fatto un piccolo paradiso: 5 ettari di vigna, di cui 3,5 di oltre 50 anni, in una conca che urla biodiversità.

Si è parlato di vino, giovani e guide
Come anticipato, oltre ai banchi d’assaggio, nell’arena di Wine&Sardinia si chiacchiera anche un po’, di argomenti che interessano gli operatori e i curiosi della materia. Sabato 18 Assoenologi ha proposto il tema vino e giovani, mentre domenica 19, coordinati da chi scrive, si sono confrontati su come nascono le Guide enologiche: Stefania Vinciguerra (caporedattrice di DoctorWine), Gigi Brozzoni (Guida Veronelli), Gilberto Arru (Vini Buoni d’Italia) e Antonio Furesi (Ais Sardegna).
Siamo entrati così nelle cucine delle Guide, ma abbiamo anche domandato che cosa fosse – per i presenti – un grande vino, e infine quali i principali cambiamenti nel settore della critica.
A ogni guida il suo metodo
Abbiamo quindi compreso i metodi differenti di raccolta dei campioni, o di assaggio anche senza troppe richieste di bottiglie (come nel caso di DoctorWine, che preferisce frequentare consorzi o ancor meglio occasioni come le Anteprime, per selezionare i vini); c’è invece chi assaggia i campioni ricevuti metodicamente dalle 8.45, nelle ore del mattino coi sensi più tesi e attenti, come Gigi Brozzoni. C’è chi apprezza confronti e decisioni collegiali, come Ais e DoctorWine, e chi – ispirato dal fondatore Veronelli – crede nell’individualità e soggettività del giudizio, con tanto di firma per riconoscere l’assaggiatore. Per quanto concerne il cambiamento della critica, l’accento è stato posto un po’ da tutti sull’adeguamento ai gusti contemporanei, per vini più freschi, meno concentrati, senza rinunciare alla capacità di esprimere il territorio d’origine e l’individualità del produttore.
Tirando le somme, il potenziale di appuntamenti apparentemente minori, appartati e a misura d’uomo, è alto se ci sono i contenuti. L’attrattiva del territorio fa la differenza e il sogno per il futuro è di poter incontrare, tutti in una volta, in questa occasione che è soprattutto “loro”, i viticoltori del Mandrolisai.
LE CANTINE PROTAGONISTE
Brabajanna (Samugheo), Cantina Didattica Istituto Agrario (Sorgono), Cantina Mont’e Prama (Santa Giusta), Gianfranco Caria (Sorgono), Demelas (Atzara), Donnalina (Orosei), Fradiles (Atzara), Funtana’ e Mari (Gonnesa), I Garagisti di Sorgono (Sorgono), La Dolce Vigna (Atzara), Locci Zuddas (Monserrato), Meana Terra del Mandrolisai (Meana Sardo), Mesa (Sant’Anna Arresi), Salis (Oliena), Su Binariu (Sorgono), Trexenta (Senorbi), Udus (Pula)