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Il nostro ricordo di Rita Lodali, tra le prime vignaiole delle Langhe

12 Gennaio 2024 Aldo Fiordelli
Il nostro ricordo di Rita Lodali, tra le prime vignaiole delle Langhe

La produttrice si è spenta il 6 gennaio all’età di 82 anni. Con la sua Cantina di Treiso, che ha gestito in prima persona dopo la morte prematura del marito, ha attraversato l’epopea del Barolo e del Barbaresco, contribuendo alla loro consacrazione mondiale

Faceva la parrucchiera, Rita Lodali. Rimase vedova nell’’82 col figlio Walter ancora bambino. Sicché prese in carico vigna e cantina per farsi vignaiola. Una delle prime produttrici di Langa. Determinata abbastanza da guadagnarsi, unica donna, la citazione tra i 100 migliori vignaioli d’Italia di Veronelli. Se il mondo del vino oggi annovera figure femminili di primissimo piano, stimate dai colleghi, dalla critica e dai consumatori, ciò si deve anche alla caparbietà di personalità come la sua.

Una vera combattente

Maria Margherita Lodali, detta Rita, 82 anni, ha ricevuto l’ultimo saluto dal figlio Walter e dai suoi cari il 6 gennaio a Treiso. Se lo scorso anno Lodali è stata scelta come Cantina emergente dal Gambero Rosso le premesse sono da ricercare in quella determinazione a «non disperdere il patrimonio ed il mestiere della famiglia Lodali». Basterebbe questo per descrivere il carattere indomito e leonino di una donna costretta a lottare per affermare la sua Cantina di Treiso, fra le storiche autorizzate dal disciplinare, che da sempre vinifica e produce Barolo oltre che Barbaresco.

Rita Lodali
Rita Lodali con il figlio Walter

Impeccabile padrona di casa

Ma c’è qualcosa di molto più profondo e duro da raccontare. «Non tutti sono stati galantuomini», raccontava a volte con gli intimi la signora Rita. Se la campagna è difficile per natura, senza distinzione di sesso, il mercato appannaggio dei maschi ci metteva del suo. «Essendo una donna spesso era più difficile portare a casa il pattuito» era la sua cruda testimonianza di quegli anni in Langa scorrendo l’album dei ricordi e delle tante traversie affrontate. Ma sbaglierebbe chi pensasse a una donna polemica, mamma Rita era una solare padrona di casa, cultrice dell’ospitalità e cuoca eccellente. Tutte doti ampiamente trasmesse per altro al figlio Walter. Molti la ricorderanno sempre in prima fila nel gestire la sala degustazione affacciata su viale Rimembranza servendo, tra un assaggio e l’altro, le sue memorabili frittatine e per i più fortunati anche il suo coniglio, celebre e ambito tra critici e giornalisti.

Il coraggio di una delle ultime donne di Langa

Una donna che ha attraversato l’epopea del vino di Langa e tutto il suo sviluppo con costante abnegazione. Una donna di carattere che ha, da sola, affrontato di petto le difficili sfide della vita e che, senza dubbio, si può sostenere le abbia sapute vincere. «Amavo il mio lavoro di parrucchiera, ma era troppo importante per il buon nome della famiglia che la tradizione Lodali nel vino non andasse dispersa e non ho esitato un attimo nel decidere quale decisione prendere. Anche pensando al futuro del nostro Walter». È stato l’umile e potente testamento di una delle ultime donne di Langa.

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