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Il nostro omaggio a Maria Grazia Lungarotti, imprenditrice colta e visionaria che ha reso grande la sua Umbria

10 Novembre 2025 Emanuele Pellucci
Il nostro omaggio a Maria Grazia Lungarotti, imprenditrice colta e visionaria che ha reso grande la sua Umbria

Si è spenta il 5 novembre all’età di 99 anni. Prima con il marito e poi con le figlie, ha dedicato tutta la vita alla valorizzazione del patrimonio agricolo e culturale umbro. Sua la regia del Museo del Vino di Torgiano, con 3 mila opere che raccontano oltre 5 mila anni di storia e civiltà

Ad ogni incontro con le figlie Teresa e Chiara la domanda era d’obbligo: «Come sta mamma?». La risposta, anche negli ultimi tempi, era tutto sommato positiva: «Seppur con qualche acciacco data l’età, abbastanza bene». Purtroppo mercoledì 5 novembre la lunga, interessante e proficua vita di Maria Grazia Marchetti Lungarotti si è interrotta a 99 anni lasciando un grande vuoto non soltanto alle amate figlie, ai cinque nipoti e tre pronipoti (un quarto è in arrivo), ma anche al mondo del vino, dell’arte e di quanti hanno avuto il privilegio di conoscerla. Un vuoto, naturalmente, anche per la sua terra, l’Umbria, da condividere tra la nativa Gubbio, Perugia e Torgiano, il piccolo borgo agricolo medievale che insieme al marito Giorgio Lungarotti ha contribuito a far conoscere nel mondo.

Il primo incontro a Torgiano

Ci eravamo incontrati la prima volta nel 1981 quando andai a visitare le Cantine Lungarotti dopo che un amico gourmet di Firenze mi aveva parlato in termini entusiastici di un vino rosso umbro, il Rubesco di Torgiano, allora a me sconosciuto. All’incontro al ristorante del Relais Le Tre Vaselle, uno dei gioielli partoriti dalle menti straordinarie dei coniugi Lungarotti, tra le altre cose Giorgio mi rivelò che aveva in progetto di organizzare un concorso per premiare i migliori vini d’Italia. Da lì nacque il Banco d’assaggio di Torgiano, un importante appuntamento per il settore vinicolo che è andato avanti per 25 anni.

La missione in Estremo Oriente

Una conoscenza, quella con Maria Grazia Lungarotti, che si rafforzò l’anno seguente quando nel marzo del 1982 ci ritrovammo a partecipare, lei in rappresentanza della sua azienda, io come giornalista, alla missione in Estremo Oriente organizzata da Civiltà del bere per conto dell’Istituto Commercio Estero (Ice) al fine di sensibilizzare i mercati di Hong Kong, Giappone e Tailandia verso i vini italiani. Due settimane ricche di presentazioni, degustazioni altamente professionali di un gruppo di produttori di alta gamma sotto la guida di Pino Khail e tanti momenti culturali dove Maria Grazia si trovava pienamente a suo agio essendo appunto una storica dell’arte. Di ritorno da quel viaggio mi invitò nella sua casa di Perugia per valutare la possibilità di scrivere un libro sulle Cantine Lungarotti.

Il Museo del Vino e il Museo dell’Olivo e dell’Olio

Laureata negli anni ‘50 in Lettere e Storia dell’arte all’Università degli Studi di Roma, Maria Grazia Marchetti Lungarotti ha indubbiamente dedicato la sua lunga vita alla valorizzazione del patrimonio agricolo e culturale umbro, tanto da trasformare le Cantine Lungarotti in una eccellenza nazionale. Come ha ricordato il presidente della Regione Umbria Stefania Proietti: «Ha saputo costruire un ponte tra economia e cultura, dando vita a luoghi che oggi sono simbolo della nostra identità: il Museo del Vino e il Museo dell’Olivo e dell’Olio di Torgiano, luoghi di storia e di saperi che continueranno a parlare alle nuove generazioni. Non c’è dubbio che la sua opera ha contribuito a fare dell’Umbria una terra riconosciuta nel mondo per la qualità, l’innovazione e la bellezza».

Il matrimonio e il suo impegno alle Cantine Lungarotti

Intelligente, determinata e con una visione fuori dal comune, rimasta vedova prematuramente dal magistrato Luigi Severini, sposa in seconde nozze nel 1965 Giorgio Lungarotti, agronomo e impegnato nel settore petrolifero, ma soprattutto un sognatore. Un amante della vitivinicoltura che già nel 1962 aveva fondato a Torgiano le Cantine Lungarotti. Con la nascita del Torgiano Rosso Riserva Rubesco 1971 il nome Lungarotti legato al vino cominciò a farsi conoscere in Italia, e proprio Maria Grazia, in virtù della sua visione nel campo del marketing, capì l’importanza di creargli un’identità e di promuoverlo sui mercati internazionali. Amante del bello, era lei ad occuparsi delle etichette, del packaging e della comunicazione. Ad agevolarla, indubbiamente, oltre alla qualità intrinseca dei vini, anche un modo di porgersi elegante dove cultura e conoscenza a 360 gradi facevano la differenza.

Le iniziative dagli anni ’70 agli anni Duemila

Gli anni ‘70 sono stati un’esplosione di iniziative in casa Lungarotti con la determinante “mano” di Maria Grazia. Il 1974 vede la nascita addirittura di due “gioielli” per Torgiano: il Museo del Vino, uno dei primi al mondo con una grande collezione di oggetti legati alla viticoltura e all’enologia, e il relais 5 stelle Le Tre Vaselle. In entrambi i casi, tutti gli allestimenti sono stati progettati da Maria Grazia Lungarotti, sia che si trattasse delle 3 mila opere che raccontano 5 mila anni di storia del vino, sia nei raffinati arredi del relais, una dimora storica seicentesca. Nel 1978 dà vita alla Fondazione Lungarotti e nel 2000, in omaggio al marito Giorgio scomparso nel 1999, anche al Museo dell’Olivo e dell’Olio, sempre con lo stesso rigore scientifico usato per il Museo del Vino. Anche questo, un ulteriore tassello per ribadire i concetti di tradizione, arte ed eccellenza legati al binomio Lungarotti-Umbria.

L’amore per l’arte e i tanti riconoscimenti

Da allora, Maria Grazia ha guidato l’azienda con le figlie Teresa Severini e Chiara Lungarotti mantenendo sempre ben impresso l’obiettivo dell’alta qualità, non soltanto nei vini che uscivano dalle Cantine, con il leggendario Rubesco Vigna Monticchio in particolare, ma anche nelle altre iniziative a marchio Lungarotti. Molto attiva anche nell’allestimento di mostre e redazione di cataloghi artistici, ha pubblicato il volume Vino. Tra mito e cultura, con l’archeologo Mario Torelli, che nel 2012 ha vinto il premio dell’Oiv nella categoria Beaux Arts. Fondatrice della sezione italiana dell’Icom (International Council of Museums) e del Movimento Turismo del Vino, Maria Grazia ha ottenuto numerosi riconoscimenti. Nel 1995 è stata nominata Benemerita della cultura e dell’arte per l’attività svolta in favore della valorizzazione dei beni culturali; nel 2010 ha vinto il prestigioso Premio Marisa Bellisario per la diffusione del made in Italy nel mondo; nel 2011 è stata insignita dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana e nel 2014 il consiglio comunale di Torgiano le ha conferito la cittadinanza onoraria “come alto riconoscimento delle Sue inequivocabili doti culturali ed umane”.

La squadra di Civiltà del bere si unisce al dolore delle figlie Teresa e Chiara, dei nipoti e di tutti i cari di Maria Grazia Lungarotti esprimendo le più sentite condoglianze per la perdita di questa grande figura del mondo del vino.

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