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Il Montonico bianco si fa principe

3 Luglio 2019 Roger Sesto
Il Montonico bianco si fa principe

Già coltivato dagli antichi Romani sulle colline teramane, durante l’invasione del 1798-99 i francesi trovarono il vino ottenuto da Montonico così fresco, armonico e profumato da chiamarlo “le petit Champagne”.

Successivamente quest’uva ha trovato il suo terroir d’elezione nei centri di Bisenti e Cermignano (Teramo), diventando un importante sostegno per l’economia agricola locale. Negli ultimi decenni la sua coltivazione ha registrato un tracollo. Per fortuna alcune aziende ne hanno deciso il rilancio e, tra queste, Vini La Quercia di Morro d’Oro (Teramo).

Grappoli di Montonico

Santapupa, tutti i profumi del Montonico nel calice

Elisabetta Di Berardino, socia della Cantina, 20 anni fa ha messo a disposizione un appezzamento di terreno a Bisenti, dove è stato impiantato un vigneto sperimentale di Montonico; un’uva molto tardiva, resistente alle malattie, che si adatta a suoli duri e ciottolosi. Dopo aver risolto alcun problemi di natura enologica, legati all’elevato tenore pectinico, e aver messo a punto un protocollo enologico per riuscire a estrarre al massimo i suoi precursori aromatici, è nato il Santapupa, Abruzzo Montonico Superiore Doc. Floreale e fruttato al naso, dal sorso fresco e succoso, sapido, minerale e persistente.

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