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Il Maceratino è pronto a sfidare il Verdicchio

1 Luglio 2019 Roger Sesto
Il Maceratino è pronto a sfidare il Verdicchio

Il Maceratino (o Ribona) è un raro vitigno del Maceratese, sua (unica) zona d’elezione. Un tempo difficilmente coltivato anche nel suo areale di origine, che va dalla costa adriatica fino all’entroterra, a favore dei più “facili” Trebbiano e Verdicchio, da qualche anno è stato riscoperto e rilanciato.

Di maturazione medio-tardiva, predilige microclimi ventilati, dai suoli freschi ma non troppo fertili. Ha grappolo spargolo, con acini dalla buccia spessa e coriacea che però si fa sottile in fase di maturazione; è quindi necessario vendemmiare al momento opportuno, per non rischiare lacerazioni.

Il grappolo spargolo di Maceratino

Le Grane di Boccadigabbia, Maceratino vinificato secondo tradizione

Il sistema di allevamento nel corso degli anni si è modificato: dall’alberata a filari con sesti d’impianto stretti; ma il Maceratino patisce potature troppo severe e fittezze eccessive, e quindi oggi si sta tornando sui propri passi. Un’azienda che crede molto in questa cultivar è Boccadigabbia di Civitanova Marche (Macerata); patron Elvidio Alessandri ne produce una versione paradigmatica, il Le Grane, Colli Maceratesi Ribona Doc: «Lo produciamo con una tecnica di vinificazione tradizionale, detta appunto “fare le grane”, per cui a fine fermentazione del mosto fiore si aggiunge una piccola quantità di uva leggermente surmatura per far ripartire la fermentazione e così estrarre un po’ di tannini e profumi dalla buccia degli acini in macerazione che rimangono integri».

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