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Brunello Biondi Santi il più amato dai collezionisti

30 Maggio 2013 Elena Erlicher
Il Brunello di Montalcino Riserva Biondi Santi è il primo dei “Grand Cru d’Italia 2013” di Gelardini & Romani e si classifica come la bottiglia più ricercata e apprezzata al mondo da collezionisti e investitori. Le altre etichette, che fanno parte della Top-ten della classifica della nota Casa d'aste specializzata nella vendita di vini italiani, sono il Masseto di Frescobaldi, il Barolo Riserva Monfortino Giacomo Conterno, l'Amarone Romano Dal Forno, il Barolo Riserva Le Rocche del Falletto di Bruno Giacosa, l'Amarone Giuseppe Quintarelli, il Sassicaia di San Guido, il Montepulciano d’Abruzzo Valentini, il Barbaresco Riserva Bruno Giacosa e il Brunello di Montalcino Riserva Soldera. La catalogazione, che comprende in tutto 30 vini, è stilata in base ai maggiori livelli di prezzo e alla minore percentuale di lotti invenduti. I "Grand Cru" sono stati presentati martedì 28 maggio a Roma, con la partecipazione di Luca Martini, miglior sommelier del mondo Wsa (Worldwide Sommelier Association). LE CONFERME E LE NEW ENTRY - Rispetto alla precedente classifica (quella del 2009) le prime cinque posizioni rimangono immutate. Mentre le new entry tra i primi dieci sono l'Amarone Quintarelli, al sesto posto, il Montepulciano d’Abruzzo Valentini, il Barbaresco Riserva Bruno Giacosa e il Brunello di Montalcino Riserva Soldera, rispettivamente ottavo, nono e decimo. Tra le "uscite" più clamorose, quella del Barolo Sperss di Gaja. «Rispetto all’ultima classificazione», spiega Raimondo Romani, «abbiamo elaborato una lista di 30 etichette invece di 27. In particolare una è uscita dalla classificazione per mancanza di record d'asta (il Barolo Arborina di Elio Altare) e quattro hanno raggiunto i requisiti per esservi comprese (Montepulciano d’Abruzzo Valentini, Brunello Riserva Castelgiocondo Frescobaldi, Paleo Le Macchiole e Barbaresco Riserva Produttori del Barbaresco). Altra novità rispetto al  2009 è la nuova prima fascia di prezzo, oltre 300 euro, in conseguenza della rivalutazione intercorsa in questi quattro anni delle tre etichette che stanno sul podio». DA ROMA A HONG KONG - Gelardini & Romani ha trasferito la propria sede da Roma a Hong Kong, una scelta quasi obbligata, secondo i proprietari, se si pensa che all'asta dello scorso dicembre a Roma oltre il 70% dei vini è stato venduto per commissione a clienti asiatici. «A Hong Kong, dopo l’estate, abbiamo in programma la più grande asta di vini italiani di sempre. A questo scopo, resteremo in Italia fino a settembre per raccogliere le collezioni e completare il catalogo. L’evento sarà preceduto da un road-show per promuovere i Grand Cru d’Italia sia nelle principali città della Cina che a Hong Kong», ha detto Flaviano Gelardini.

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