Dalle Nostre Rubriche

In Italia

In Italia

Il Bianchello ritrova la sua identità

19 Giugno 2019 Roger Sesto
Il Bianchello ritrova la sua identità

Vitigno già conosciuto in epoca romana, in provincia di Pesaro Urbino il Bianchello (o Biancame) ha mostrato un eccellente adattamento, foriero di vini di medio corpo, buon profilo aromatico e discreta acidità.

Michele Bernetti di Umani Ronchi, a Osimo (Ancona), racconta: «Il nostro Bianchello del Metauro Doc – denominazione di riferimento della cultivar – nasce a inizio anni Settanta del secolo scorso, quando veniva consumato localmente e venduto sfuso». L’intento dei Bernetti era creare un prodotto dignitoso, beverino e semplice, da affiancare al più impegnativo Verdicchio.

Grappoli di Bianchello

Come è nato il Fortunae di Umani Ronchi

«Fu così», riprende Bernetti, «che cominciammo a produrre questo vino, inizialmente in veste di négociant. Visto il suo successo, che spinse molti a produrre dei Bianchello di qualità, pensammo di idearne una versione nostra, poi chiamata Fortunae, antico nome di Fano, per renderla più riconoscibile e legata a noi». I vigneti sono coltivati su terreni argillosi, per una resa di 100 q/ha. La vendemmia si svolge nella seconda metà di settembre, ben attenti a conservare l’acidità delle uve. Vinificate in acciaio a bassa temperatura, si evita lo svolgimento della malolattica, per promuoverne il patrimonio aromatico. Dopo 3 mesi di affinamento in acciaio si procede con l’imbottigliamento.

Per conoscere gli altri autoctoni di Marche e Abruzzo clicca qui

L’articolo sui vitigni autoctoni marchigiani e abruzzesi prosegue su Civiltà del bere 2/2019. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

In Italia

Barolo Serralunga d’Alba: il 2022 è fuori dai canoni

A Serralunga Day, abbiamo assaggiato Barolo con la menzione geografica comunale che […]

Leggi tutto

Livon e i 40 anni della Donna alata di Erté

Era il 1985 quando Valneo Livon si innamorò di una sinuosa illustrazione […]

Leggi tutto

Rottensteiner presenta Trigon e alza l’asticella del Lagrein

A Milano ha debuttato la nuova etichetta dedicata da Judith e Hannes […]

Leggi tutto

Comitato Conegliano e Valdobbiadene: gli intenti in un Manifesto

Nata un anno fa, l’associazione ha messo per iscritto gli impegni di […]

Leggi tutto

Ricordo di Ampelio Bucci, maestro del Verdicchio dei Castelli di Jesi

Il produttore marchigiano si è spento il 21 agosto all’età di 89 […]

Leggi tutto

Alla Gorgona 10 anni dopo, dove il vino profuma di riscatto

Sull’isola-penitenziario dell’arcipelago Toscano (che è “colonia penale agricola” dal 1869) abbiamo assaggiato […]

Leggi tutto

WOW! The Italian Wine Competition 2025: le 239 medaglie d’oro

Vi sveliamo in anteprima i campioni assoluti dell’ottava edizione del nostro contest […]

Leggi tutto

La prova del tempo della Riserva Lunelli in verticale dal 2004 ad oggi

Lo chef de cave Cyril René Brun e il presidente di Ferrari […]

Leggi tutto

L’enotecnico non è più figlio di un dio minore

Il 6 giugno è stata pubblicata la legge che riconosce l’anno di […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati