I vincitori italiani alle Sélections Mondiales des Vins Canada 2019

I vincitori italiani alle Sélections Mondiales des Vins Canada 2019

Anche quest’anno i vini italiani tornano con un consistente bottino di medaglie d’oro e d’argento dal concorso Sélections Mondiales des Vins Canada. Una competizione particolarmente importante per lo Stivale, dato che si svolge in uno dei mercati chiave del nostro export vinicolo.

In totale si contano 74 medaglie per il Belpaese, a fronte di una partecipazione di 371 campioni inviati da 132 aziende di tutta Italia. Un buon risultato che conferma l’apprezzamento della nostra enologia da parte delle giurie internazionali. A maggior ragione se si considera come il Canada rappresenta uno dei mercati più importanti per l’export del vino italiano.

La più importante competizione enologica delle Americhe

Sélections Mondiales des Vins Canada è a tutt’oggi la più importante competizione enologica delle due Americhe e gode del patrocinio dell’Oiv e di VinoFed, la federazione mondiale dei grandi concorsi internazionali. Con quest’ultima sessione, il concorso è giunto alla 26esima edizione, la 13esima da quando si è spostato da Montréal a Québec, dopo l’abbandono della sua organizzazione diretta da parte del monopolio della Provincia (la ben nota SAQ).

Vista panoramica di Québec

L’ultima edizione in cifre

All’edizione 2019 delle Sélections Mondiales des Vins Canada, svolta nei giorni scorsi nella città di Québec, hanno partecipato 1.564 vini provenienti da 35 Paesi produttori che sono stati valutati da una giuria di 56 esperti di 15 differenti Paesi, suddivisi in nove commissioni. Tra i giurati anche la presidente dell’Oiv (Organisation de la Vigne et du Vin), la brasiliana Regina Vanderlinde, il rappresentante di VinoFed, il cileno Pablo Ugarte, e due esponenti dell’associazione italiana “Donne del Vino”, Silvia Baratella e Chiara Giorleo.

Novità 2019: molti importatori in giuria

La novità più importante di questa edizione è stata la presenza in giuria di una folta rappresentanza di agenti importatori che fanno da tramite con la Société des Alcol du Québec. Ciò allo scopo di sensibilizzare ulteriormente l’approccio tra le Cantine, il monopolio e il mercato locale. Una iniziativa che nelle intenzioni degli organizzatori del concorso, la società che fa capo a Denys Paul-Hus e Carole Cliche (con la preziosa collaborazione della direttrice generale Nancy Rossi, molisana da anni stabilitasi in Québec), dovrebbe agevolare l’introduzione dei vini partecipanti sul mercato interno.

I giurati italiani con Regina Vanderlinde, presidente Oiv

481 medaglie assegnate

Le medaglie assegnate sono state complessivamente 481 suddivise in 6 grand’oro, 261 ori e 214 argenti. Nella classifica per nazioni, ai primi quattro posti troviamo Francia (88 medaglie complessive), Portogallo (81), Italia (74) e Spagna (62). Nonostante i nostri vini fossero leggermente superiori di numero a tutti gli altri, i riconoscimenti sono stati di poco inferiori, anche se le medaglie d’oro ottenute (41) sono indice di elevata qualità dei prodotti. La lista completa dei vini vincitori, compresi i quattro premi speciali (Produttore dell’anno, VinoFed, Ghislain K. Laflamme e Associazione canadese degli enologi), è consultabile qui.

La migliore Italia alle Sélections Mondiales des Vins Canada 2019

Purtroppo quest’anno l’Italia non si è aggiudicata alcuna medaglia grand’oro. In evidenza comunque i vini di Veneto (rossi della Valpolicella soprattutto), Puglia, Toscana, Marche e Sardegna. Tra le aziende spiccano le 5 medaglie d’oro della Cantina di Negrar, le 3 di Siddùra e le 2 rispettivamente di Velenosi Vini, Botter e Villa Degli Olmi. Tra gli argenti pluripremiati troviamo la pugliese Cantina Zecca (3 medaglie) e Zonin1821 (2). Tuttavia l’Italia ha avuto quest’anno un ulteriore spazio di visibilità grazie a una delle tre conferenze che, come d’abitudine, precedono giorno dopo giorno le sessioni di degustazione.

La conferenza dedicata alle bollicine italiane

Una conferenza dedicata alle bollicine italiane

Si tratta di conferenze di mezz’ora, tenute da altrettanti membri della giuria su argomenti vitivinicoli riguardanti i rispettivi Paesi. È così che il sottoscritto ha potuto illustrare il settore delle bollicine italiane (“Le succès des bulles italiennes”) parlando delle principali aree a denominazione d’origine: dalla Franciacorta all’Oltrepò Pavese, dal Trentodoc al Prosecco (Conegliano Valdobbiadene, Asolo e Prosecco Doc), dall’Asti al Brachetto fino al Lambrusco. Una panoramica con dati statistici aggiornati per far conoscere ai giurati internazionali che l’Italia possiede una varietà di bollicine come nessun altro Paese produttore al mondo.

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© Riproduzione riservata - 05/06/2019

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