L’informatica offre opportunità di applicazione sia in vigna sia in cantina. Con strumenti che valutano, per esempio, la qualità dell’uva o controllano in remoto la fermentazione. Tra i più innovativi, quelli che monitorano l’affinamento in legno o permettono l’abbattimento di ossigeno e carbonica.
Dopo aver analizzato il ruolo dell’informatizzazione in cantina a supporto delle attività gestionali (I software dirigono la cantina), valutiamo ora il suo contributo a livello più tecnico, legato al miglioramento delle attività della filiera vitienologica. Come i computer hanno offerto un grande aiuto alle incombenze legislativo-burocratiche-logistiche a carico delle aziende agricole, così più di recente lo stanno dando alla viticoltura, diventata “di precisione”, e alle attività di cantina, sempre più mirate e “controllabili”, anche nell’accezione anglosassone della parola, ossia misurabili. Il che non ridimensiona il ruolo dell’enologo, la cui sensibilità resta cruciale per produrre vino di qualità.
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