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I musei del vino: MIMA di Mastroberardino ad Atripalda

4 Settembre 2021 Matteo Forlì
I musei del vino: MIMA di Mastroberardino ad Atripalda

Una straordinaria selezione di documenti epistolari e fotografici che attraversano dieci generazioni di una dinastia storica dell’enologia d’Irpinia. La seconda tappa tra i musei del vino d’Italia ci porta ad Atripalda (Avellino), tra le teche del MIMA di Mastroberardino.

Tre denominazioni (Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Taurasi), 300 anni di storia, oltre 10 mila documenti che ricompongono dieci generazioni di Mastroberardino, un nome iconico del vino irpino. Il MIMA, il Museo d’Impresa Mastroberardino Atripalda, mette in teca la tradizione enologica della provincia di Avellino. Insieme al racconto del romanzo di una delle più antiche dinastie dell’enologia italiana, la mostra fotografa l’evoluzione politica, economica e sociale del Mezzogiorno, e non solo. L’esposizione privata ha sede nei locali dell’azienda – dentro le antiche cantine di Atripalda (Avellino) – ed è il frutto di un lavoro di raccolta e catalogazione di Piero Mastroberardino, attualmente al timone dell’azienda.

Dai Borboni ai Savoia

L’esposizione, inaugurata il 15 maggio 2019, è divisa in tre momenti. Il primo riavvolge il nastro fino alle radici familiari attraverso le denominazioni che dal 1700 si sono susseguite sul Regno di Napoli, dagli Asburgo ai Borboni fino ai Savoia, e si chiude nel 1914 quando scompare Angelo Mastroberardino, Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia e pioniere della prima internazionalizzazione della Cantina.

Le teche del Mima contenenti i documenti storici datati dal 1700 al 1945

I viaggi di Michele Mastroberardino

Il secondo periodo (1914-1932) è dedicato Michele Mastroberardino che agli inizi del Novecento sviluppa relazioni commerciali in vari paesi d’Europa, in Nord America e nell’Africa coloniale; uno spaccato che attraversa la Grande Guerra, gli albori del fascismo e quelli del gangsterismo americano. E il proibizionismo americano che dirotta i vini aziendali in Sud America, Asia, Africa e Oceania.

Attraverso la Seconda guerra mondiale

La terza parte (dal 1933 al 1945) testimonia il passaggio attraverso il consolidamento del modello corporativo fascista, la fase dell’autarchia, l’organizzazione dei rapporti interni all’Impero coloniale italiano, lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Tra i reperti conservati una missiva in cui l’allora quindicenne Antonio Mastroberardino, padre di Piero, descrive al fratello maggiore, ancora sotto il comando germanico in seguito alla partecipazione alla campagna di Grecia, il progetto che tra luglio e agosto del ‘43 portò alla realizzazione del labirinto delle grotte di affinamento della cantina. Queste ultime furono poi usate come rifugio durante i bombardamenti delle forze alleate del 1943. E tra i corridoi del complesso, durante la ricostruzione successiva al terremoto in Irpinia, è stata scoperta una camera segreta con casse di Taurasi degli anni Venti e Trenta probabilmente nascoste alle forze tedesche in fuga.

Orari e costi

Il MIMA, Museo d’Impresa Mastroberardino Atripalda, si trova all’interno del perimetro delle antiche cantine ed è compreso nella “visita in cantina” con il seguente orario: lunedì dalle 16.30 alle 19:30, dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 19.30 e il sabato dalle 10 alle 13). Il costo aggiuntivo dell’esposizione è di 9 euro. È necessario prenotare una visita compilando un form su museomima.it.

La Torre dell’Orologio di Avellino è in stile barocco e risale al ’600

Nelle vicinanze

Arte e monumenti

La Torre dell’Orologio, opera del ’600 in stile barocco, l’artistica Fontana di Bellerofonte, nota con il nome popolare Fontana dei tre cannuoli o Fontana Caracciolo e l’Obelisco di Carlo II d’Asburgo sono alcuni dei simboli storici e architettonici di Avellino. Il Santuario di Montevergine, a pochi chilometri dal capoluogo campano, è un complesso monastico affascinante e ricco di storia, situato sul monte Partenio, da cui si può ammirare uno splendido panorama. La Mefite di Rocca San Felice è un piccolo lago di origine solfurea nella valle d’Ansanto già noto a Virgilio che ne raccontava la forza poderosa tale da condurre in un sonno eterno. Il borgo antico che si erge sulla rocca è il punto di partenza ideale per ammirare il lago e i suoi sfiatatoi di gas naturale.

Dove mangiare

Le Campìe

L’affascinante struttura antica ospita una cucina con solide basi territoriali riproposte in chiave raffinata e di carattere. Piccola ma ben curata carta dei vini. Chiuso il lunedì.

via Nazionale 241, Mercogliano (Avellino)
0825.68.10.98
lecampie@libero.it
www.lecampie.it
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La Ripa Ristorante Museo

Nel borgo medioevale di Rocca San Felice, una cucina slow dal sapore antico, legata alla stagionalità dei prodotti, con la giusta contaminazione di tecniche di cottura antiche e nuove.

via Ospedale, Rocca San Felice (Avellino)
0827.21.50.23
info@ristorantemuseolaripa.it
www.ristorantemuseolaripa.it
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Dove dormire

Albergo Diffuso Borgodi Castelvetere

Un borgo medioevale recentemente recuperato e trasformato in albergo diffuso. Il Borgo di Castelvetere dispone di 15 alloggi, ognuno diverso dall’altro e ristrutturato nel rigoroso rispetto delle tradizioni locali, che possono ospitare da 2 a 4 persone.

via Castello 1, Castelvetere sul Calore (Avellino)
0827.65.300
info@borgodicastelvetere.it
www.alberghidiffusi.it/albergo/borgo-di-castelvetere/

Tenuta Ippocrate

Ubicata a 10 minuti in auto dal centro di Avellino nel territorio del comune di Montefredane, uno dei paesi più antichi e ricchi di storia e di tradizioni dell’Irpinia, dispone di 11 suite, due ristoranti e una spa (con vinoterapia).

via Bosco Magliano 62/D, località Cappella (Avellino)
0825.67.22.32
info@tenutaippocrate.com
www.tenutaippocrate.com

Foto di apertura: l’esposizione è divisa in tre momenti, ognuno rappresentato da un membro della famigli. Nell’ordine, Angelo, Michele e Antonio, il padre dell’attuale proprietario della Cantina, Piero Mastroberardino

Per scoprire gli altri musei del vino clicca qui+

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