Senza confini Senza confini Jessica Bordoni

Georg Riedel presenta Veritas. Note (a margine) di un tasting

Georg Riedel presenta Veritas. Note (a margine) di un tasting

La verità, vi prego, sui calici da vino. Parola di Riedel, storica azienda austriaca specializzata nella produzione di bicchieri in cristallo, che lo scorso 9 ottobre ha presentato la collezione Veritas in occasione del Press Day Riedel Crystal al Westin Palace di Milano (leggi anche Riedel lancia la linea Veritas. Calici sempre più leggeri e sottili).

LA DEGUSTAZIONE CON GAJA DISTRIBUZIONE E LINDT – Nessuna conferenza stampa vera e propria, ma un tasting tecnico condotto dal titolare Georg Riedel con tre etichette di Gaja Distribuzione (distributore ufficiale di Riedel in Italia per il canale Horeca) in abbinamento ad alcune tipologie di cioccolato del marchio svizzero Lindt. L’obiettivo? Provare agli addetti ai lavori in sala le potenzialità dei “calici varietaliVeritas, dimostrando come uno stesso vino, se degustato in bicchieri diversi, conduce a percezioni differenti sia a livello olfattivo sia di gusto. «Le caratteristiche fisiche e formali del calice influiscono in misura determinante sul giudizio di valore che si attribuisce al vino», sentenzia infatti George Riedel. «E spesso il giudizio sul vino è “sbagliato” perché è sbagliato il bicchiere che si utilizza».

riedel-veritas-1L’ACQUA PER COMINCIARE – Il tasting inizia con… l’acqua. «Un liquido neutro, inodore e insapore, sul quale non possono sorgere discussioni di merito e che permette di chiamare a rapporto esclusivamente il senso del tatto lasciando da parte gli altri», prosegue Riedel. Ogni degustatore ha davanti a sé tre bicchieri, tutti in cristallo al piombo soffiato a macchina: il primo con una bombatura particolarmente bassa e un bevante cosiddetto svasato; il secondo più stretto ma anch’esso leggermente bombato; mentre il terzo con il diametro dell’imboccatura più largo. «La forma del calice modifica il modo in cui il liquido entra e scorre in bocca», spiega Riedel. E in effetti nel primo bicchiere l’acqua tende a concentrarsi sulla punta della lingua, creando quasi una sensazione di “solletico”; mentre il secondo calice, col suo bevante più stretto, porta chi beve a indietreggiare con il capo cosicché l’acqua arriva fino all’altezza delle tonsille; il terzo si rivela il bicchiere più adatto, consentendo all’acqua di scorrere anche lungo i due lati della lingua.

I TRE VINI – Passiamo ora al vino. Sul tavolo, oltre ai calici Veritas, ci sono tre bicchieri in plastica contenenti rispettivamente: il Pinot noir 2007 Sonoma Coast di Flowers, il Syrah, Valle del Rodano Aoc 2008 di Guigal Hermitage e Magari, Bolgheri Doc 2012 di Ca’ Marcanda. Ai degustatori, guidati dalle parole di Georg Riedel, il compito di versarsi autonomamente ogni vino in ciascuno dei tre calici in cristallo e valutarne pregi, difetti e differenze.

PINOT NOIR, NUOVO MONDO ALLA PROVA – «L’uva del Pinot noir ha bucce piuttosto sottili, un po’ come il piemontese Nebbiolo», precisa Riedel. «Degustato nel primo bicchiere, il vino californiano offre un ricco bouquet floreale e di frutti rossi, mentre in bocca frutta, mineralità, acidità e note amare giocano insieme creando un bell’equilibrio e anche i tannini appaiono piacevoli». Nel secondo calice, invece, il vino si fa più minerale, addirittura “salato”; mentre nel terzo le note erbacee tendono a coprire i sentori di frutta che caratterizzavano la degustazione nel primo calice. L’imboccatura di quest’ultimo è infatti concepita per favorire lo sviluppo degli aromi floreali-fruttati, convogliando il vino intorno alla punta della lingua dove le papille gustative sono specializzate nel “catturare” la dolcezza. Riedel ha scelto per questo calice il nome Pinot noir – Nuovo Mondo. Proviamo ora ad abbinare il Pinot noir 2007 Sonoma Coast al cioccolato bianco Lindt. È un’ulteriore conferma: il primo bicchiere esalta decisamente al meglio la struttura cremosa e le note di vaniglia dell’etichetta californiana rispetto agli altri due.

I calici alla prova con l'acqua

I calici alla prova con l’acqua

SYRAH DAL VECCHIO MONDO – Stesso discorso per il secondo calice, chiamato Syrah – Vecchio Mondo e il terzo, denominato Cabernet, anch’essi concepiti prendendo in considerazione lo spessore della buccia e quindi il vitigno. Nel caso del Syrah siamo davanti a un’uva dalla buccia mediamente spessa, che richiede l’utilizzo del secondo bicchiere, particolarmente funzionale rispetto alla componente acida e alla speziatura. La prova del nove arriva con l’abbinamento al cioccolato fondente Lindt cacao 50% e peperoncino.

SI CONCLUDE CON IL CABERNET – Chiude la triade il taglio bordolese Magari, Bolgheri Doc 2012 della tenuta Ca’ Marcanda. Il Cabernet, varietà prevalente nel blend, ha bucce piuttosto spesse e dà quindi il meglio di sé con il bicchiere numero tre, specializzato nel tenere a bada il tannino (soprattutto se il vino è giovane) evitando l’effetto allappamento. L’accoppiamento perfetto si rivela il cioccolato Lindt al cacao 70%.

La linea Veritas, in tutto 10 calici di cui uno pensato in esclusiva per lo Champagne, è già disponibile presso i numerosi rivenditori Riedel in Italia o acquistabile online sul sito www.riedel.com. Scettici e non: degustare per credere!

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© Riproduzione riservata - 14/10/2014

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