Mondo

Mondo

Friulani in assaggio nella Grande Mela

1 Febbraio 2011 Civiltà del bere
«Si è conclusa positivamente l’esperienza americana di Ersa Friuli Venezia Giulia, Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, negli Stati Uniti – in collaborazione con l'Ice, Istituto nazionale per il Commercio Estero, che ha sostenuto le nostre aziende del vino per far conoscere, accanto ai vitigni internazionali, anche quelli autoctoni. Si è trattato di un’iniziativa di grande forza, volta a dare rilievo a produzioni di grandi qualità, ma grande quantità, come quelle del Friuli Venezia Giulia» ha commentato Mirko Bellini, direttore generale dell’Ersa, a conclusione della terza edizione dell’Italian Wine Week di New York. L'importante evento di promozione del vino italiano all’estero ha riunito quest’anno circa 200 aziende provenienti da Lombardia, Puglia, Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Al fine di diffondere oltreoceano la conoscenza del “Made in Friuli” e di consolidarne i rapporti commerciali l’Ersa ha presentato, assieme alla valida rappresentanza di 33 cantine, la grande varietà e qualità dei vini della regione. Una grande occasione per i produttori presenti è stata l’iniziativa “Meet & Greet” dedicata alle realtà già presenti sul mercato, ma sprovviste di importatore, che ha permesso alle 11 aziende friulane partecipanti di raccogliere contatti e iniziare relazioni con i buyer provenienti da molti degli Stati dell’Unione. Nella stessa giornata, al 18° piano dell’Hotel Waldorf Astoria sede della manifestazione, si è tenuto il seminario “A ‘Grape Escape’ in Friuli Venezia Giulia: a taste of Friulano and other Great Regional White Wines”, presentato dal giornalista enogastronomico americano Tom Maresca. Un’incontro che ha reso protagonisti tutti i vini friulani, dal Carso al Collio, dal Friulano alla Ribolla Gialla, grazie a degustazioni guidate direttamente dai produttori presenti. Nella giornata conclusiva dell’evento si è tenuto l’appuntamento con la Borsa Vini, aperto anche ai produttori delle regioni non comprese tra cofinanziatrici, che ha visto la partecipazione di circa 250 operatori provenienti da tutti gli States e ha permesso di presentare circa 900 vini italiani con lo scopo di consolidare la presenza delle aziende del Fvg sul mercato americano. «Considerati gli ampi consensi raccolti, – ha concluso il presidente Bellini – c’è da parte di tutti grande ottimismo nonché la volontà di rafforzare la presenza friulana su un mercato così importante come quello americano dove l’Italia risulta essere leader nelle importazioni».

Mondo

Vini d’Alsazia? Sempre più essenziali

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium Abbonati ora! €20 […]

Leggi tutto

Sherry, il ritorno di un classico (1): perché piace ai nuovi consumatori

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium Abbonati ora! €20 […]

Leggi tutto

Storie di Champagne: André Robert e la purezza cristallina di Le Mesnil-sur-Oger

Una piccola (e storica) realtà che produce bollicine di terroir nel celebre […]

Leggi tutto

Vinificazioni multiple, un trend che offre molti vantaggi

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium Abbonati ora! €20 […]

Leggi tutto

Sistema Bordeaux (3): la visione del distributore

Siamo giunti all’ultima puntata dell’inchiesta sullo stato di salute della storica regione […]

Leggi tutto

Sistema Bordeaux (2): il punto di vista del critico

Continua la nostra inchiesta sullo stato di salute della mitica regione francese, […]

Leggi tutto

Sistema Bordeaux (1): la crisi e la speranza

Inizia qui la nostra inchiesta in tre puntate sullo stato di salute […]

Leggi tutto

Perché la Commissione europea ha investito 15 milioni in Sudafrica per il vino?

Dopo la notizia, l’inevitabile levata di scudi tra dichiarazioni ufficiali e proteste […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati