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Francs de pied: un’associazione a difesa del vigneto pre-fillossera

17 Giugno 2021 Anita Franzon
Francs de pied: un’associazione a difesa del vigneto pre-fillossera

Francs de pied è un nuovo progetto creato da un gruppo di nove viticoltori europei custodi della viticoltura franca di piede. Presentata lo scorso 10 giugno all’Institut Océanographique di Monaco con il supporto, tra gli altri, del Principe Alberto II di Monaco, la neonata associazione vuole difendere la tradizione e il gusto dei vini ottenuti da viti non innestate su piede americano.

Per approfondimenti: La Revue du vin de France e Vitisphere

Presentata ufficialmente il 10 giugno a Monaco (Principato di Monaco), e nata su iniziativa di un gruppo di viticoltori europei custodi di una tradizione legata alle viti franche di piede, l’associazione Francs de pied vuole difendere e promuovere, tramite la creazione di un marchio, il patrimonio di 8.000 anni di storia della vite.

La presentazione a Monaco

All’Institut Océanographique di Monaco erano presenti anche il Principe Alberto II di Monaco, la presidentessa della Georgia Salomé Zourabichvili e Guillaume Gomez, rappresentante di Emmanuel Macron per l’enogastronomia francese (La Revue du vin de France).

I benefici della viticoltura franca di piede

L’associazione di nove vignaioli provenienti da diversi aree vitivinicole della Francia (Bordeaux, Beaujolais, Borgogna, Champagne e Valle del Rodano), ma anche da Germania, Georgia, Grecia e Italia, è guidata dal vigneron bordolese Loïc Pasquet (Domaine Liber Pater) e sostiene i benefici di una viticoltura caratterizzata da piante non innestate su radici americane resistenti all’infestante parassita. Anche se questo espediente ha permesso di trovare una soluzione ai danni provocati dalla fillossera sul vigneto europeo, secondo alcuni studiosi ha avuto conseguenze sul gusto del vino moderno.

Quali sono gli obiettivi

Questo piccolo gruppo di produttori ha deciso di unire le forze per la creazione di un marchio europeo che certifichi la produzione di vino da viti a piede franco nel loro luogo d’origine chiedendo, inoltre, l’inclusione di tale tradizione nel patrimonio immateriale dell’Unesco per via di un know-how che affonda le sue radici nelle origini della viticoltura mondiale. Per il viticoltore di Bordeaux Loïc Pasquet si sta rischiando di fare «una zuppa varietale» tra vitigni europei e portainnesti americani con una conseguente standardizzazione dei vini.

Il sostegno del Principe Alberto II di Monaco

Francs de pied gode del notevole sostegno del Principe Alberto II di Monaco, che – secondo quanto riportato dalla rivista Vitisphere – nel corso di una degustazione comparativa dei vini portati dai produttori coinvolti, ha mostrato un grande interesse per la promozione della biodiversità viticola. Per Pasquet c’è una tale differenza qualitativa tra vini prodotti da uve provenienti da viti innestate su piede americano rispetto a quelli provenienti da una viticoltura a piede franco che si può paragonare alla differenti prestazioni «di una Citroën 2CV e di una Ferrari».

Foto di apertura: da sinistra a destra; Philippe Charlopin, Alexandre Chartogne, Maxime Graillot, SAS il Principe Alberto II di Monaco, Salomé Zourabichvili (Presidente della Georgia), Alona e Loïc Pasquet, Andrea Polidoro, Panos Zoumboulis, Jacky Rigaud, Thibaut Liger-Belair, Gocha Chkhaidze, Egon Müller, Guillaume Gomez © La Revue du vin de France

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