Scienze

Scienze

Focus sull’origine genetica del Gewürztraminer

15 Giugno 2011 Monica Sommacampagna
Il Traminer figlio dell’antico Savagnin, è un vitigno frutto di scambi tra popoli tra Alsazia, Germania e Würtemberg, con ben 1.500 anni di diversificazione genetica nella sua storia. Ne ha parlato a Bolzano lo scorso 3 giugno il prof.  Attilio Scienza, dell’Università di Milano, mettendo in luce origini e parentele del Gewürztraminer. “A livello etimologico, due le ipotesi: che derivi dal latino terminus, il luogo dove i romani stazionavano dopo le conquiste, o dalla famiglia varietale di origine greca amnee, sinonimo di qualità come il Falerno e poi evoluto da der aminer a traminer” ha detto l’esperto. Un tempo conosciuto nella sua versione a bacca nera, a partire dalla piccola glaciazione, tra il XIV e il XVIII secolo, il vitigno sarebbe mutato in tipologie a bacca bianca. “Il primo vino Traminer a Bolzano è originario del 1242” ha aggiunto Josè Vouillamoz dell’Università di Neuchâtel. L’origine genetico-storica di questo vitigno antichissimo risale però al sud-ovest della Germania o al nord-est della Francia”. Tra le curiosità emerse in ambito genetico Vouillamoz ha evidenziato come esista una parentela di primo grado tra Pinot e Traminer, entrambi addomesticati dalla vite selvatica, mancherebbe però un punto di interrelazione tra i due, che l’esperto ha ricondotto a un vitigno estinto (forse il Gouais blanc, ritenuto il “generatore” di una moltitudine vitigni); in base a questa logica lo Chardonnay potrebbe essere considerato il fratello del Traminer. E ha affermato: “A mio parere Savagnin e Traminer sono cloni diversi di uno stesso vitigno”. Maria Stella Grando, della Fondazione Mach di San Michele all’Adige, ha riferito i risultati di una ricerca volta a comprendere le basi genetiche degli aromi Moscato. “Abbiamo identificato un particolare segmento del genoma della vite dove statisticamente si può associare l’aroma di uve della specifica regione – ha detto l’esperta. In particolare abbiamo scoperto i geni che codificano gli enzimi responsabili della formazione di tutti i precursori di terpeni”. Dall’analisi genetica in 150 vitigni delle tipologie Moscato, Gewürztraminer-Riesling e vitigni neutri ha evidenziato: “Un piccolo cambiamento registrato nel genoma ci ha portato a concludere che il Gewürztraminer è una mutazione del Savagnin. In conclusione, il Gewürztraminer possiede una variazione genetica unica che è stata trasmessa di padre in figlio a partire da un uomo che l’ha selezionata, scelta e poi moltiplicata”. Gewürztraminer da invecchiamento? Potrebbe essere Un Simposio internazionale sul Gewürztraminer  

Scienze

La straordinaria memoria del Cabernet Sauvignon

Secondo uno studio dell’Università della California Davis, le viti attuali sono geneticamente […]

Leggi tutto

Tutto quello che c’è da sapere sul Kerner (incluso il legame sempre più stretto con l’Alto Adige)

Nasce dall’incrocio genetico tra Schiava grossa e Riesling, effettuato in Germania nel […]

Leggi tutto

Robot in vigna crescono. Una panoramica aggiornata

Manodopera scarsa e ricerca di maggior precisione nei trattamenti spingono alla loro […]

Leggi tutto

Riflettori sul Carmenère, l’uva emblematica del Cile

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium Abbonati ora! €20 […]

Leggi tutto

Bassa gradazione senza dealcolazione? Una missione possibile. Ecco come

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium Abbonati ora! €20 […]

Leggi tutto

NoLo: gettiamo un ponte tra enologia classica e nuove tendenze (anche con l’aiuto di una tabella)

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium Abbonati ora! €20 […]

Leggi tutto

Serve un indice del riposo della vite

La pianta, a causa del global warming, va spesso incontro a germogliamenti […]

Leggi tutto

Dealcolazione: sì, no, come. Il punto di vista di tre enologi italiani

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium Abbonati ora! €20 […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati