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Filemone e Bauci di Castelveder, matrimonio di Pinot nero e Chardonnay

16 Maggio 2011 Monica Sommacampagna
È nato per celebrare 60 anni di matrimonio tra Elena e Renato Alberti il nuovo Franciacorta di Castelveder “Filemone e Bauci” ispirato al mito greco. Una produzione limitata a 1.500 bottiglie che è stata presentata ieri nella cantina a Monticelli Brusati (Brescia) e che rappresenta il primo Brut dell’azienda nato dall’unione tra 20% Pinot nero e 80% Chardonnay di due vigneti attigui, ottenuto da uve giunte a maturazione avanzata e da spumantizzazione con un basso dosaggio. Ne risulta un vino complesso di 13% vol. con sentori di fiori, frutta esotica e liquirizia: un Brut che in occasione della presentazione è stato “sposato” ai piatti di Stefano Cervini, chef del ristorante Due Colombe di Borgonato di Cortefranca (Brescia), come il risotto allo spumeggio e un antipasto di gamberi rossi e purea di patate viola. Filemone e Bauci, raccontato poeticamente da Elena Alberti, da sempre appassionata di letteratura,  è nato da un’occasione irripetibile ma guarda lontano. Oltre la soglia delle 1.500 bottiglie. Ce lo ha raccontato la nipote Camilla, che affianca i nonni nella gestione di Castelveder, Cantina attiva dal 1975, con 12 ettari vitati, una produzione di 80.000 bottiglie per un fatturato annuo di 500.000 euro: «Filemone e Bauci è il primo passo di un’operazione più importante. Abbiamo infatti in programma il lancio di un Franciacorta con Pinot nero e Chardonnay all’interno della nostra linea più prestigiosa, la Diamante, per fare conoscere alla clientela le peculiarità di questo matrimonio».

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