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Fattoria Coroncino: senza concimare dal 1995

17 Marzo 2011 Roger Sesto
La Fattoria Coroncino ha iniziato la sua attività nel 1981, sotto la gestione dei coniugi Lucio Canestrari e Fiorella De Nardo, a Staffolo (Ancona). La gamma aziendale si esprime attraverso la mirata declinazione del vitigno Verdicchio, proveniente da vigne ubicate nei comuni di Staffolo, dove insistono i cru Coroncino, Cupramontana e San Paolo di Jesi e dove si applica il metodo della lotta integrata e biologica, nel pieno riguardo dell’ecosistema. «Non concimiamo dal 1995 per mantenere integro il profilo del terroir», afferma Canestrari. «Non siamo in nessuna associazione, non abbiamo nessun dogma, ci piace usare la nostra testa in libertà e lavorare in un luogo piacevole in accordo con ciò che ci circonda». Il Coroncino, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore è forse l’etichetta più identificativa della Cantina. Nasce da una selezione di uve provenienti dai vigneti Coroncino (1,8 ettari) e Cerreta (2 ettari a San Paolo di Jesi), questi ultimi frutto di una selezione massale effettuata dalle vigne di Cupramontana. Le densità d’impianto sono quelle più tipiche per questa varietà: 3.500 ceppi per ettaro. I suoli sono in prevalenza argillosi, di medio impasto, rigorosamente inerbiti. Il Coroncino, pur non essendo al vertice della gamma aziendale, è quello dal miglior rapporto qualità-prezzo-quantità prodotta; oltre a essere quello più reperibile, anche perché commercializzato da più tempo. Tra le annate del Coroncino da ricordare e ancora discretamente rintracciabili sul mercato vanno menzionate la notevole – per complessità e struttura – 2001, la sottile e stilizzata 2002, la tipica e territoriale 2004 e le ancor giovani 2006 e 2007. Quest’ultima, in particolare, presenta una veste d’oro zecchino, intensa ma brillante e luminosa; il bouquet profuma di tiglio, pesca matura, mandorla fresca, nocciola, miele millefiori, mandarino; la beva è calda e avviluppante, eppure rinfrescata da vivida acidità, sapida, minerale e concentrata; impagabile la lunga persistenza, su nuance tipicamente mandorlate.

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