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Uva Famoso, da due filari alla gloria

27 Febbraio 2019 Roger Sesto
Uva Famoso, da due filari alla gloria

Iscritto nel Registro nazionale delle varietà nel 2009, il Famoso risorge dal recupero di due vecchi filari dell’azienda Montalti di Mercato Saraceno (Forlì-Cesena). Nel Duemila, a partire proprio da quei filari, si è iniziato a testarlo, con esiti subito interessanti.

Le principali citazioni storiche di questa cultivar sono del 1876-1879 e si parla di un’uva Famoso tra quelle del Cesenate. La sua storia si intreccia con quella della ravennate Rambella, suo probabile sinonimo. Sia come sia, è chiaro che si tratta di una bacca di antiche tradizioni romagnole. Si esalta sui più poveri terreni collinari, dove produce poco e il suo grappolo è più piccolo, spargolo e aromatico.

Il grappolo spargolo di Famoso

Vip e Divo, i Famoso della Sabbiona

Ne scaturisce un vino giallo paglierino, con bouquet intenso, ricco di terpeni simili a quelli del Moscato, dai ricordi floreali dolci, note di frutta esotica, drupe mature ed essiccate, ma anche sensazioni fresche e balsamiche di agrumi, salvia ed erbe aromatiche. Al sorso ha media acidità, buona morbidezza e polpa, equilibrio e finezza. Mauro Altini – titolare dell’azienda La Sabbiona di Faenza – è tra i suoi principali interpreti e produce, fra gli altri, il paradigmatico Vip, Ravenna Famoso Igt, e una versione spumante Metodo Charmat Extra Dry, chiamata Divo.

Per conoscere gli altri vitigni autoctoni dell’Emilia Romagna clicca qui

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