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Dalla finanza al vino: Ettore Beneventano del Bosco

20 Giugno 2016 Jessica Bordoni
Un cognome importante, Beneventano del Bosco, che tradisce nobili origini siciliane. Ettore però è nato a Genova, dove ha frequentato il liceo classico e la facoltà di Economia e Management. Dopo la laurea triennale, la passione per il surf - che pratica fin da ragazzino - lo porta in California per un anno e mezzo. Qui, la ricerca dell’onda perfetta non gli impedisce di ottenere un diploma in Business e Finanza all’Università di San Diego.  

L’entrata nell’azienda vinicola di famiglia

«Dopo l’esperienza americana, un po’ a malincuore sono tornato a Genova per la laurea specialistica e poi ho iniziato a lavorare nel settore del private banking trasferendomi a Milano», racconta. La sua carriera sembra ormai avviata verso la finanza, quando lo zio paterno gli chiede una mano con i terreni di proprietà a Siracusa. «Ci ho riflettuto per qualche giorno e poi ho capito che era arrivato il momento di ritornare verso l’isola, di confrontarmi con le mie origini siciliane». Così, alla fine del 2012 Ettore si licenzia per dare il suo contributo nel rilancio dell’azienda di famiglia, fondata nel lontano 1734. «Ora mi muovo tra Genova e la Sicilia, dove faccio tappa almeno ogni due settimane».  

Il fiore all’occhiello è il Moscato di Siracusa

Barone Beneventano del Bosco Vini produce circa 15 mila bottiglie, tra bianchi, rossi e il pregiato Moscato di Siracusa Doc, premiato anche con la Gran Menzione al Concorso enologico del Vinitaly. «Siamo a circa 10 chilometri da Ortigia, in Contrada Frescura, una zona particolarmente vocata per le varietà autoctone. I contadini locali non a caso l’hanno soprannominata la “mamma del vino”. Gli ettari allevati sono in tutto una decina, tra nuovi e vecchi impianti, ma contiamo di raggiungere i 20-22 ettari nel giro di un paio d’anni. Per la parte tecnica ci siamo affidati alla competenza dell’enologo Cesare Ferrari».  

L’obiettivo dell’export

Ettore è molto attento alla parte commerciale. «Stiamo cercando di sviluppare la rete distributiva e tra gli obiettivi del prossimo futuro c’è quello di incrementare le esportazioni. Per questo partecipiamo a varie fiere: Vinitaly, la London Fair, ma anche Sicilia en Primeur, perché l’incoming è altrettanto fondamentale per mostrare agli operatori di settore l’unicità dei vini e dei luoghi. L’anno prossimo probabilmente saremo presenti anche al Merano Wine Festival e alla ProWein di Düsseldorf: sarà un 2017 fitto di progetti ed impegni, proprio come questo 2016».    

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