Enoturismo: quali regioni vinicole visitare nel 2022
Da Lonely Planet al New York Times, passando per riviste e blog di settore. Le regioni vinicole compaiono sempre più spesso nelle classifiche delle migliori destinazioni di viaggio. L’enoturismo dimostra così di essere in crescita. Sempre più viaggiatori curiosi e assetati scelgono di dedicare buona parte delle vacanze al vino e alla sua cultura.
Per approfondimenti: Lonely Planet, The New York Times, The Drop, Wine Folly e Forbes
Le aree di produzione vitivinicola aumentano il loro appeal dimostrando di stare al passo con i tempi anche in termini di sostenibilità ambientale ed economica. Molte delle regioni selezionate dalle principali testate estere hanno in comune una grande attenzione al territorio e allo sviluppo di un turismo che ne preservi l’ecosistema.
Lonely Planet sceglie la Borgogna
Per l’annuale classifica “Best in Travel”, le guide Lonely Planet hanno scelto la Borgogna, al decimo posto tre le top 10 regioni da scoprire nei prossimi 12 mesi. “Buon cibo e buon vino, paesaggi poetici e un patrimonio culturale senza rivali. Questa regione agricola della Francia centro-orientale è un invito al viaggio per celebrare i vigneti francesi e valorizzare la viticoltura sostenibile”, si legge nella motivazione. Non è un caso che il paesaggio della Bourgogne sia stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco come riconoscimento della storia secolare raccontata anche attraverso la viticoltura. Qui, inoltre, il turista può dedicarsi a molte attività all’aria aperta; per esempio pedalare tra i vigneti o fare escursioni nei tratti più selvaggi del Parc Naturel Régional du Morvan, scivolando lungo tranquilli corsi d’acqua o sorvolando l’area a bordo di una mongolfiera.
Il New York Times premia l’Alentejo
L’Alentejo, regione vinicola del Portogallo, si aggiudica il settimo posto su 52 luoghi da visitare nel 2022 secondo il The New York Times. La classifica di quest’anno mette in evidenza destinazioni in cui si stanno verificando cambiamenti positivi – ambientali o culturali – a cui possono contribuire anche i viaggiatori. Nell’Alentejo si ha una perfetta combinazione di sole, terra, tradizioni e vitigni autoctoni. Ma manca un fattore: la pioggia. Il riscaldamento climatico sta infatti minacciando questa regione, che già nel 2015 aveva creato un programma per la sostenibilità grazie al quale rendere una priorità la conservazione delle risorse idriche e la creazione di pozzi per raccogliere l’acqua piovana. Questa iniziativa ha già aiutato le aziende vinicole a ridurre il consumo medio di acqua del 20% e altri progetti per l’ecosostenibiltà stanno crescendo anche grazie allo sviluppo di un nuovo turismo. E, a proposito di acqua, una curiosità; la prima destinazione tra le 52 proposte dal quotidiano statunitense è italiana ed è Chioggia, anche conosciuta come la “piccola Venezia”.
The Drop suggerisce il Piemonte
L’Alentejo compare anche nella Top 5 del blog The Drop, ma qui il primo posto è riservato al Piemonte. “Una destinazione economica rispetto ad altre in Europa e non così presa di mira dai turisti americani come la Toscana”, scrive l’autrice dell’articolo. Il blog raccomanda la regione italiana non solo per il vino, ma anche per il buon cibo; nel 2021 i ristoranti piemontesi hanno collezionato complessivamente 46 stelle Michelin. Tra le altre mete consigliate spicca la Okanagan Valley (British Columbia): nonostante sia stata devastata dagli incendi nell’estate 2021, la regione canadese promette di essere una delle aree vinicole più interessanti da visitare nei prossimi anni insieme a Western Cape (Sudafrica) e Long Island (Stato di New York).
Al primo posto per Wine Folly c’è un’altra zona italiana: l’Alto Adige
“Qual è la regione vinicola più bella al mondo di cui, probabilmente, non avete mai sentito parlare? Benvenuti in Alto Adige, il segreto meglio custodito d’Italia”. Così si legge sul sito di Wine Folly. Questa zona è vista, infatti, come il perfetto punto di incontro tra il nord e il sud, tra le tradizioni tedesche e italiane, tra la cultura alpina e quella mediterranea. “E così sono i vini! Scoprirai vitigni locali unici (come Schiava e Lagrein), da provare osservando un panorama di cime innevate e piazze assolate”, continua l’articolo. Tra le altre mete segnalate si ritrova la sudafricana Western Cape, con Città del Capo come ottima base per visitare le principali Cantine; mentre si aggiungono altre destinazioni insolite come Walla Walla nello Stato di Washington, una valle del vino in piena espansione, così come il Cile meridionale.
Nuove, antiche destinazioni: emerge l’Armenia
Infine, il magazine Forbes incoraggia l’enoturismo verso un Paese del vino tanto antico quanto inaspettato: l’Armenia. Qui, infatti, l’accoglienza enoturistica è ancora in gran parte da sviluppare; ma al rischio di affrontare qualche piccolo disagio si accosta il piacere della scoperta di “una terra unica, ma dimenticata (o incompresa) al crocevia tra Europa e Asia“, scrive Forbes. La rivista elegge l’Armenia ad area emergente per le prossime destinazioni di viaggio a tema enogastronomico, settore che ha il vantaggio di aiutare enormemente le economie locali.
Foto di apertura: un panorama delle Langhe © F. Perego – Unsplash
Tag: Alentejo, Alto Adige, Armenia, Borgogna, enoturismo, Forbes, Lonely Planet, Piemonte, Portogallo, The Drop, The New York Times, wine Folly© Riproduzione riservata - 20/01/2022