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È nato il Consorzio Vini Doc Sicilia

11 Giugno 2012 Andrea Gabbrielli
Dopo un ciclo molto serrato di riunioni e di incontri, lo scorso 8 giugno è nato  il Consorzio Vini Doc Sicilia. La sua costituzione si deve al comitato promotore della Doc Sicilia, cioè Assovini, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Lega delle Cooperative, Agci e Confcooperative. La neonata struttura, in attesa dell’assetto definitivo, sarà presieduta da Antonio Rallo, presidente di Assovini Sicilia, affiancato da un consiglio di amministrazione composto da 6 membri in rappresentanza delle associazioni promotrici. IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANTONIO RALLO - «Sarà uno strumento fondamentale per mettere insieme le energie positive del vino di qualità siciliano e affrontare con più determinazione i mercati» ha dichiarato Antonio Rallo. «E, non ultimo, grazie al ruolo di tutela che svolgerà il Consorzio, potremo ulteriormente garantire la qualità dei nostri prodotti che, non dobbiamo dimenticare, portano il nome della Sicilia in ogni parte del mondo». L’obiettivo della Doc Sicilia, che entrerà in vigore con la vendemmia 2012, è di garantire al consumatore un prodotto controllato, di origine siciliana certa e con standard qualitativi garantiti. Il prossimo passo sarà di raccogliere le iscrizioni al Consorzio: almeno il 35% dei viticoltori che hanno rivendicato i vigneti della Doc Sicilia e almeno il 51% del vino prodotto nell’area. Al momento attuale le iscrizioni dei vigneti sono circa 33.000 ettari. La Doc Sicilia abbraccia anche le 22 Doc esistenti sull’isola che la potranno aggiungere alla denominazione attuale. L'INTERVENTO DI DARIO CARTABELLOTTA - Dario Cartabellotta, dirigente generale del dipartimento interventi strutturali dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana, nell’esprimere soddisfazione per il risultato raggiunto ha dichiarato la sua disponibilità:  «Offriremo tutto il supporto necessario per consentire al Consorzio di percorrere una strada che deve portare alla valorizzazione dei vini di Sicilia e al loro miglioramento qualitativo, al posizionamento commerciale e alla percezione della sua identità territoriale». A giorni inoltre scadranno i termini per la presentazione dei progetti per accedere ai fondi europei dell’Ocm vino. Il futuro del vino siciliano e della Doc Sicilia passa anche attraverso l’internazionalizzazione.

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