È mercoledì… pensiamo al weekend! Nebbiolo e Pinot noir di Borgogna si incontrano a Pollenzo (Cuneo)
Sabato 9 e domenica 10 febbraio, a Pollenzo (Cuneo), si incontrano vigneron di Borgogna e vignaioli del Piemonte. Quarantasei Cantine offrono in assaggio i loro migliori cru di Pinot noir e Nebbiolo. Tra i domaines di Borgogna che partecipano, si distinguono i celebri Bonneau du Martray, Chateau de la Tour, Comtes Lafon, Confuron-Cotetidot e Chantal Remy e gli emergenti Arlaud, Lejeune e Naudin-Ferrand. Tra le Cantine piemontesi, dalla Langa arrivano Brezza, Cavallotto, Ettore Germano, Marchesi di Gresy, Massolino, Vajra e Vietti, da Gattinara Travaglini. Sabato 9, alla Banca del vino, si può assistere a una verticale di quattro annate di Clos de Tart e di Monfortino guidata dai giornalisti Gianni Fabrizio e Giampaolo Gravina. La sera, al ristorante Garden, sarà lo chef borgognone Jean-Christophe Moutet a deliziare i palati della clientela. Domenica 10, nella sala Rossa dell’Albergo dell’Agenzia, si apre la degustazione di tutti i Pinot noir e Nebbiolo. Per informazioni: Artevino, tel. 347.42.57.790, www.leloromaesta.it.
PRODOTTI TIPICI – Pollenzo è una frazione di Bra. Qui si produce l’ottima salciccia di Bra, carne di vitello e maiale impastata con spezie, vino e grana e insaccata nel budello di agnello. Ma siamo anche nelle terre del tartufo bianco di Alba, dal caratteristico profumo che ricorda l’aglio, il fungo e il miele. Il prezioso tubero è un buon condimento per i tajarin, altra specialità della zona, cioè piccole strisce di pasta all’uovo che ricordano una sottilissima tagliatella. Tra i dolci, oltre all’immancabile torrone, si possono assaporare i mustaccioli, dalla forma romboidale, al sapore di vino e di spezie.
DOVE MANGIARE – Un luogo per chi ama la cucina del territorio e che a Bra è ormai un’istituzione è l’Osteria Boccondivino (via della Mendicità Istruita 14, tel. 0172.42.56.74, www.boccondivinoslow.it). Da queste sale è partita la comunicazione di Slow Food per il recupero dell’identità e delle buone tradizioni. Oggi il locale è gestito dai ragazzi della Cooperativa I Tarocchi e le specialità più richieste sono: lardo, salciccia di Bra e carne cruda; tra i primi, tajarin al sugo di salciccia di Bra e gnocchi al raschera; come secondi, brasato al Barolo e coniglio all’Arneis.
DA VISITARE – Tracce romane sono conservate nei resti del Teatro e dell’Anfiteatro che nel Settecento furono inglobati dalle case del borgo di Pollenzo costruite seguendo l’antica pianta. Non si può non visitare il Castello (nato nel 1386 e divenuto poi una delle residenze dei Savoia) che dal 1997 è Patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Alla destra, domina la Corte dei Savoia oggi sede della prestigiosa Università di Scienze gastronomiche, creata da Slowfood, che ha reso Pollenzo famosa in tutto il mondo.
Tag: Borgogna, Nebbiolo, Piemonte, Pinot noir, Pollenzo© Riproduzione riservata - 06/02/2013