Diario di uno studente MW. Dietro le quinte dell’esame più duro del mondo – Bordeaux #3

Diario di uno studente MW. Dietro le quinte dell’esame più duro del mondo – Bordeaux #3

La terza giornata mi ha tirato su di morale. Il paper 3 (degustazione di vini assortiti “mixed bag”) è andato meglio del previsto: credo di aver dato risposte sensate per 8 vini su 12.  Sono stato tra i pochi a individuare il Pinot bianco tra 4 bianchi, oltre al Gewürztraminer (che è sempre un “banker”, cioè un punto di riferimento) e al Pinot grigio. Quest’ultimo però, pur avendo compreso che proveniva dal Nuovo Mondo, l’ho posizionato con leggerezza in Sudafrica, dove questa varietà è poco diffusa. Era cileno! Ho scambiato il Muscat per una Malvasia, ma lo considerano un errore veniale. Ho individuato il Metodo Classico “Old World”, ma… pensavo fosse uno Champagne di media qualità, mentre era la Cuvée Prestige di Ca’ del Bosco! Oh my God! E pensare che sugli appunti avevo annotato a lato “oppure Franciacorta”, ma alla fine ti devi decidere. E ho fatto la scelta sbagliata.Bene anche con il Sauternes, perfettamente centrato, e con il Tokaj. Maluccio con i quattro rossi, con l’eccezione del Bordeaux “Rive Gauche”, di cui ho rilevato anche la predominanza del Cabernet Sauvignon sul Merlot. Non mi posso proprio lamentare dell’esito finale.

esame-MWCONSIGLI PER L’ESAME – Ma agli aspiranti studenti MW, e ai colleghi del primo anno, interesserà soprattutto la lezione con Philip Tuck, il capo dell’esame pratico, cioè colui che decide vini e domande da sottoporre all’esame. Ecco in “bullet points”, per le vie brevi, le informazioni più curiose e interessanti passate da Mr. Tuck. Vi proponiamo un inedito “dietro le quinte” dell’esame più duro dell’universo vinicolo:

  • nessuno sa chi siano gli altri esaminatori. Sono come spie russe che si aggirano per gli Stati Uniti sotto mentite spoglie. Il motivo è che nessuno studente deve poterli individuare per assillarli con domande (dicamo chiaramente che vogliono evitare “stalkers” e “corruttori” di professione). Altro motivo: sono incaricati di acquistare i vini e si approvvigionano anche in normali enoteche. E se uno di loro entrasse in un negozio per acquistare 18 bottiglie per l’esame, e fosse riconosciuto da uno studente MW, questi lancerebbe subito l’allarme.
  • inutile perdersi in analisi statistiche per valutare quali vini siano apparsi con maggiore frequenza negli esami passati. Ogni esame nasce da zero, e i vini vengono selezionati “ex-novo”. Come nel gioco del lotto: non ha senso puntare sui ritardatari o i più frequenti. Non c’è alcuna correlazione statisitca! Possono essere proposti tutti i vini del mondo che dimostrano una certa tipicità e che hanno una rilevanza commerciale.
  • i vini sono scelti da due esaminatori per ciascuno dei 3 papers (bianchi, rossi e “mixed bag”), e altri due MWs provano l’esame, così come è stato studiato dai due responsabili. Se quache etichetta non è rappresentativa di un territorio, viene rimpiazzata. Ed eventuali domande poco chiare vengono riviste. “Il nostro scopo non è tirare scherzi ai candidati”, ha assicurato Philip Tuck, “ma verificare se conoscono i vini del mondo e sanno comunicare con efficace le proprie conoscenze”.
  • ciò che il candidato deve dimostrare è di conoscere “i classici”. Viene perdonato chi si trova in dubbio se posizionare uno Chardonnay in Australia o in Nuova Zelanda, ma non chi scrive “Bordò”, al posto di “Bordeaux”, oppure – più probabile – chi sistiene nel suo scritto riguardo a uno Chablis che “è un classico esempio di Merusault”. E non sono molto clementi neppure con chi confonde le due Rive di Bordeaux… Questi errori vengono definiti “howlers”, cioè gridi d’allarme che suggeriscono all’esaminatore che il candidato ha le idee un po’ confuse, ed è meglio evitare che entri nell’élite dei MW.

Sembrano banalità, ma vi assicuro che sotto pressione, con 12 vini da degustare e descrivere in circa 24 pagine…. in 2 ore e 15 minuti… tutto è possibile. È anche possibile che la scrittura sia incomprensibile, ad esempio, e allora al terzo rigo l’esaminatore (che è un MW volontario, in cerca di talenti, ma non di noie…) tiri una riga e ti consigli di ripassare l’anno successivo.

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© Riproduzione riservata - 05/02/2015

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